domenica 14 settembre 2008

TOM WAITS - Orphans: Brawlers, Bawlers & Bastards


10/11/2006
Rootshighway


VOTO: 8


Ci scusiamo Mr. Waits se per un attimo abbiamo dubitato di lei. Ma anche lei però poteva dircelo subito che ci stava pigliando in giro un'altra volta!. Negli anni novanta dopo sei anni di silenzio in cui sosteneva di aver passato il tempo a leggere riviste di meccanica (!) ci ha sorpreso con Mule Variations, l'ennesima evoluzione in chiave blues di quello stile alla Captain Beefheart abbracciato nel 1983 con Swordfishtrombones e mai più abbandonato. Con quel disco tirammo un sospiro di sollievo, perché Black Rider ci aveva lasciato l'amaro in bocca, e il suo stile tutto percussioni e cabaret Brechtiano sembrava essere arrivato al capolinea. Poi però sono arrivati Alice e Blood Money, tanta carne al fuoco ma sostanza al di sotto della sua media. Poco male abbiamo pensato, ma con Real Gone è successo il fattaccio: per la prima volta ascoltando un suo disco abbiamo pensato "Bello, però è la solita solfa…". Orrore! Mai era successo, ogni suo disco era una storia diversa, un colpo diretto assestato ai nostri organi, un mondo a parte senza possibilità di replica. E abbiamo ceduto alla tentazione di infilare anche lei nell'universo dorato dei buoni rockers in pensione, quelli che ci licenziano il loro disco con regolarità senza spostare virgole e accenti per non scontentare nessuno. Così lei, che evidentemente è anche un po' permaloso, ci risponde subito vomitandoci 30 - dico 30! - canzoni nuove unite a 26 perle sparse per anni in progetti alternativi per un totale di circa due ore e mezzo di full-immersion nell'universo Waits. Un operazione che va molto oltre le "Tracks" springsteeniane o i Lost Dogs dei Pearl Jam, perché qui abbiamo almeno tre album nuovi con un titolo e un' anima indipendente. Cominciamo dai Brawlers (i "fracassoni"….): Lie to Me, che lo crediate o no, è puro rock and roll alla Gene Vincent. In Lowdown invece, udite udite, compare la prima batteria normale, come non la sentivamo dai tempi di Heartattack and Vine, quel mostro bifronte che faceva da spartiacque tra il Waits classico e quello moderno. Questo brano, insieme agli straordinari 7 minuti di Road To Peace, sono tra le migliori sorprese del primo cd. Affiora qui il lato più blues (se non addirittura più rock) del nostro, tra brani già noti (2:19 e Buzz Fledderjohn le avevamo nella versione del John Hammond di Wicked Grin), cover dei Ramones e di Leadbelly. Tutti i 16 brani sarebbero degni di menzione: da solo questo cd vale l'acquisto e conquista le nostre quattro stellette e mezzo. Passiamo poi al secondo cd, i Bawlers (gli "strilloni"), e qui affiora il suo lato più sentimentale. Anche su questo versante il livello torna alto, con il recupero di capolavori già noti come Long Way Home (sentita anche da Norah Jones), Little Man, Little Drop of Poison (i più piccoli la ricorderanno cantata da Capitano Uncino in Shrek 2) o Fannin Street e nuovi emozionanti brani come Down There By The Train. C'è tutto lo spirito delle sue gloriose notti giovanili, quando trapassava il cuore del sabato sera con due note al pianoforte con una facilità impressionante e un tasso alcolico che la buona Mrs. Brennan, la sua dolce metà, non le permette più. Facendo finta che sia per caso, con Bawlers lei ci consegna quel seguito di Blue Valentine che ci ha negato per anni: da solo meriterebbe quattro stellette. Infine i Bastards (devo tradurlo?),il lato più sperimentale ma anche più letterario, giustamente rappresentati da un brano della coppia Brecht-Weill in apertura, con letture musicate tratte da Kerouac, Bukowski, Woyzeck, sorprendenti traditonal-folk (Two Sister), frammenti, rumori dall'inferno e altre diavolerie a cui siamo già ben abituati. Il risultato è simile alle sue opere più ostiche come Black Rider, ma è ormai impossibile prescindere anche da questo Tom Waits in versione da ultimo ritrovato della Beat Generation per amare l'artista al 100%. E d'altra parte risentirla impersonare Brontolo che torna dalla miniera nella Disneyiana Heigh Ho è ancora un vero spasso. Approfitti pure della nostra benevolenza di oggi e si prenda pure 3 stellette e mezzo anche per questi bastardi… Se voleva impressionarci, caro Mr. Waits, sappia che c'è riuscito in pieno. (Nicola Gervasini)

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