mercoledì 16 gennaio 2013

WEST END MOTEL - ONLY TIME CAN TELL


WEST END MOTEL

ONLY TIME CAN TELL

Ada/West End Motel

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I West End Motel sono un side-project di Brent Hinds,  leader della band heavy-metal Mastodon, non certo il genere che trovate spesso su queste pagine. Se ce ne occupiamo è perché, come spesso accade ai “metallari” in libera uscita, Hinds nel 2011 ha dato vita ad una creatura esterna alla band (insieme al vecchio compagno di scuola Tom Cheshire) solo per poter dare sfogo ad alcune sue passioni musicali che ce lo avvicinano non poco (lui cita Chet Atkins e soprattutto Brian Setzer degli Stray Cats, ma i riferimenti potrebbero essere fuorvianti rispetto alla musica prodotta). L’anno scorso pubblicò un doppio ep inventandosi due sigle a seconda dello stile (l’altra era i Fiend Without A Face), ma ora con questo seppur breve Only Time Can Tell pare voler fare le cose più seriamente. Basta anche solo ascoltare la variopinta tavolozza di stili contenuti nella Burn It Down che apre le danze, sorta di versione rock (con finale quasi latino, con tanto fiati) cantato sopra le righe come se avessero registrato Paul Weller durante una sbronza. Con El Myr addirittura si potrebbero tirare in ballo i Clash innamorati del dub di Sly & Robbie del periodo Sandinista, Whitch Is Dead riesce invece ad unire la sgangheratezza di un certo freak-folk odierno (vengono in mente i Port O’Brien) con una sezione fiati decisamente seventies. Interessante If Only I Had Tomorrow, che segue certi arpeggi ipnotici dei Dinosaur Jr meno elettrici (ma con un cantato che paga qualche tributo a Bob Mould). Schemi e riff più da classic-rock per Bite, rockettone facile facile che serve ad introdurre a una Forgiveness che porta il disco sui Balcani e i suoi ritmi. Una title-track confusa in suoni e acidi e una ubriaca Valentine chiudono un disco a cui manca una direzione precisa fin dal suo concepimento. Una confusione in cui potreste perdervi come trovare subito insperati motivi di eccitazione, probabilmente anche solo dipendenti dal momento in cui decidete di dargli un ascolto.
Nicola Gervasini

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