lunedì 6 luglio 2020

UBBA BOND

Ubba Bond
Mangiasabbia
[Ubba Bond Records 2020]

 File Under: Stand-up rock

facebook.com/UbbaBond

di Nicola Gervasini

La recensione al suo disco Le urla degli ubriachi nel mezzo della notte è datata 2003, una delle prime apparse sulle nostre pagine, ma da allora Guglielmo Ubaldi (in arte ormai definitivamente Ubba) non è stato fermo, prediligendo l’attività di stand-up comedian, ma non dimenticando la musica, portata avanti ormai da anni con la sigla Ubba Bond creata in collaborazione con il polistrumentista Andrea Bondi. Mangiasabbia però sembra voler fare le cose “sul serio”, mantenendo intatta la loro vis comica (evidente anche nel video di Filo Interrotto, parodia dei workout casalinghi da quarantena di questi tristi tempi di coronavirus), ma con un pugno di canzoni attente nei testi e nella produzione. E’ un disco che scivola senza intoppi, con brani in cui convogliano i sapori di rock americano di Girasoli Olandesi (sembra di sentire gli Hold Steady in italiano) e Piove il Mondo, ballate pianistiche che cercano Rino Gaetano (Sale), soul-ballad ammodernate (Sushi, bel duetto con Patrizia Urbani "Miss Patty Miss"), a cui si aggiungono le dissonanze elettriche di Aprile, l’alternative-rock di Sake, e il fine arrangiamento di archi e fiati che sostiene la parlata Su Milioni di Auto, liberamente tratta da un racconto di Max Guidetti. Ubba svela nei testi il suo mondo fatto di nonsense, ma anche di riflessioni e un buon romanticismo d’immagini (“è sempre la direzione del vento a dirci cosa Bob? Dici che la paura ha imparato in fretta a consumarmi il cuore, Bob?” canta nell’iniziale Bob), e una malinconia comunque evidente anche nei versi più ironici, che si fa tristezza vera nella dedica al sassofonista dell’album Daniel Cau, scomparso a session ultimate.

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