mercoledì 16 febbraio 2022

BRINSLEY SCHWARZ

 

Brinsley Schwarz

Tangled

(2021 Fretsore Records)

File Under: The man, not the band

Fa un po’ sorridere scrivere che Tangled è il secondo album di Brinsley Schwarz (il primo era Unexpected del 2016), ma tecnicamente è vero che il chitarrista forse più importante del mondo del pub-rock inglese degli anni settanta (con Dave Edmunds) non ha mai pubblicato altri dischi solisti, essendo gli album a suo nome di quegli anni la rappresentazione di una vera e propria band. Se non avete capito di chi stiamo parlando vale solo ricordare che (What's So Funny 'Bout) Peace, Love, and Understanding dei (appunto) Brinsley Schwarz (scritta da Nick Lowe, e portata al successo poi anche da Elvis Costello) è ancora oggi una delle canzoni più suonate nel mondo rock americano (Sharon Van Etten ne ha fatto recentemente una versione con Josh Homme), e che la sua carriera come uomo-spalla di Graham Parker è andata anche oltre i dischi con i Rumour. Basta già questo a dargli un posto di gran rispetto nel paradiso del rock and roll, non male per un tedesco trapiantato a Londra che nel 1970 pubblicò con la band un disco d’esordio completamente fuori dal tempo, che guardava a Dylan e Crosby, Stills & Nash in una città ubriaca di altri suoni, e con il quale hanno fondamentalmente inventato quello che più tardi verrà chiamato “pub-rock”, un misto di suoni americani e sensibilità melodica inglese che tanti capolavori ci ha poi regalato. Oggi Schwarz ha quasi 75 anni, vive sempre di chiamate alle armi dell’amico Parker (pur di dar vita alla reunion della band nel 2012 ha vinto la propria atavica paura degli aeroplani che lo ha tenuto lontano da molte scene per molti anni), ma per il resto trova il tempo di assemblare un disco che fa di nostalgia virtù. Il disco nasce in coda alle session per il precedente album Unexpcted del 2016, nato proprio come spin-off della reunion dei Rumour con Graham Parker, anche se You Drive Me to Drink, Stranded e la triste piano-song Crazy World sono figlie del recente lockdown per pandemia. Da quelle session arriva la dylaniana Storm in the Hills, cronaca di guerra dall’Afghanistan che si fa ancora più attuale dopo la recente fuga americana dalla nazione. Ma l’incedere un po’ pigro dell’uno-due-tre inziale He Takes Your Breath Away, You Drive Me To Drink e Stranded non può che far pensare ad un disco di Graham Parker and The Rumour senza il padrone di casa, e la voce non particolarmente accattivante di Schwarz è forse l’unico elemento (a sfavore purtroppo) che li differenzia. Aggiungiamoci che poi Schwarz si riappropria di un brano che dice di amare particolarmente come Love Gets You Twisted dal glorioso Squeezing Out Sparks, innescando un inevitabile effetto paragone da cui non può che uscirne sconfitto. Il disco è registrato quasi interamente in solitaria con l’aiuto del tastierista James Hallawell (ultimamente anche nel giro Waterboys), intrattiene il giusto per 37 minuti, ma resta solo un curioso oggetto per completisti dell’universo Parker o Lowe.

 

Nicola Gervasini

 

 

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