Andrea
Van Cleef
Greetings
From Slaughter Creek
(2025,
Rivertale Production)
File Under:
Live in USA
Poco più di un anno fa vi segnalavamo con convinzione
l’album Horse Latitudes di Andrea Van Cleef come il punto di
arrivo di una maturazione dell’artista bresciano, che ormai da anni ospitiamo
sulle nostre pagine con le sue uscite. Credo che ad un anno di distanza Andrea
possa essere soddisfatto delle tante reazioni positive suscitate da un disco
che unisce tradizione americana e quella tendenza al suono dark che spesso
caratterizza la visione italiana della musica d’oltreoceano, tanto che ora Van
Cleef si permette di pubblicare un disco dal vivo, oggetto divenuto più raro nel
moderno mondo discografico rispetto ad un tempo (ci sarebbe da fare un lungo ragionamento
al proposito, ma sarà per un’altra occasione).
Ma l’opportunità di immortalare una speciale serata di un
breve tour americano, scaturito proprio dal riconoscimento anche internazionale
ricevuto dal disco, pare troppo ghiotta. Soprattutto perché Andrea ha avuto modo
di ritrovare alcuni collaboratori dei suoi precedenti dischi, primo fra tutti
il produttore Rick Del Castillo, che già aveva collaborato a Horse Latitudes,
anche mettendo a disposizione i propri studi di registrazione in Texas, ma anche
la cantautrice Patricia Vonne (sorella del regista Robert Rodriguez),
che già aveva duettato con Van Cleef nel suo album Tropic From Nowhere.
L’esibizione è avvenuta negli stessi studi di Del Castillo,
gli Smilin’ Castle Studio di Kyle, e ha coinvolto qualche session man reclutato
in loco come Mike Zeoli (batterista dei Chingòn, in cui suona lo stesso
Rodriquez), Stefano Intelisano (fisarmonicista già incontrato nei dischi di David
Grissom e Fabrizio Poggi), e il chitarrista Matthew Smith, che affianca Simon
Grazioli, suo abituale collaboratore. Il disco ha quindi il clima da esibizione
da piccolo club, con un evidente dialogo intimo ed emotivo tra musicisti e
pubblico in sala, e soprattutto finisce ad essere quasi una raccolta di versioni
acustiche (quasi un “Unplugged” di altri tempi quindi) delle canzoni migliori
dei suoi album.
The Day You Tried To Kill Me ad esempio viene dal lontano
Sundog del 2012, mentre da Tropic of Nowhere del 2018 si ripescano
Wrong Side of a Gun, già in origine cantata con Patricia Vonne, e Friday,
e da Safari Station del 2021 arriva You Can’t Hide Your Love Away.
Per il resto è la scaletta presa da Horse Latitudes a comporre il grosso dello
show, che si chiude però con un brano che potremmo anche prendere a simbolo di
stile e ispirazione di Van Cleef come il classico Big River di Johnny
Cash. L’esibizione è ispirata e ben registrata, e sicuramente valeva la pena
pubblicarla, visto che suonare in un bel posto, con il pubblico giusto, e
soprattutto con un bel suono da poter registrare, pare essere diventato un
lusso per troppi artisti indipendenti.
Nicola Gervasini