mercoledì 14 agosto 2024

ANY OTHER

 

Any Other

Stillness, Stop: You Have a Right To Remember

(42 Records, 2024)

File Under: Stop & Think

Personaggio poliedrico e camaleontico come pochi altri quello di Any Other, nome d’arte che Adele Altro ha scelto per una sua interessantissima attività solista a lato di una intensissima carriera da turnista per altri artisti. Polistrumentista con gran attenzione alle svariate espressività degli strumenti in cui si cimenta (dalla chitarra al sax, passando per altri strumenti che la rendono una potenziale one-girl-band), Any Other si regala per i suoi 30 anni un terzo album che si attendeva non poco, dopo il coro di applausi riscosso ormai sei anni fa dal secondo Two, Geography. Il titolo Stillness, Stop: You Have a Right To Remember è dunque una sorta di esortazione a sé stessa a fare un primo punto della situazione della propria vita raggiunta una cifra tonda che ormai identifichiamo come il vero passaggio alla vita adulta. Per cui si mette ordine tra i ricordi e si lascia spazio a flashback mentali in queste sette canzoni, più uno strumentale (Indistinct Chatter) a chiudere. Non nascondiamo una certa delusione (anacronistica, ce ne rendiamo conto) non sulla qualità, che anzi spinge ancora più avanti la già alta asticella del suo predecessore, quanto sulla quantità, visto che il disco raggiunge a malapena la mezz’ora, ma lei stessa spiega che l’album arriva dopo anni di side-projects e impegni spesso per conto terzi, primo fra tutti quello che l’ha portata in tour con il duo Colapesce (qui presente nei cori di Second Thought) e Dimartino affrontando folle ben più ampie di quelle a cui si era abituata, ma rubandole non poche energie.

Per cui, sebbene la gestazione in sede di scrittura sia stata lunga, il disco è stato registrato e chiuso in breve tempo, assecondando una certa urgenza a scrivere una nuova pagina in questa sorta di suo diario di bordo personale che è diventata la sua carriera personale. Lo stile del disco è sempre più lanciato in un sound elettro-acustico con grande attenzione ai particolari, e se nella recensione che scrissi nel 2018 per Two. Geography già citavo Emma Tricca per pensare ad italiane anglofone che stavano crescendo di statura internazionale, qui la citerei pure come stile se ascoltate questo album di seguito al recente Asprin Sun di Emma, sebbene le due vengano da background musicali ben differenti. Sono pochi ma tutti significativi i brani, con particolare menzione a Need Of Affirmation con i suoi splendidi ricami chitarristici, l’intensa e melodica Zoe’s Seeds e la particolarmente ben prodotta Awful Thread con i suoi intrecci d’archi.  Prodotto a due mani con Marco Giudici, il disco va ascoltato attentamente e più volte per apprezzarne tutte le sfumature, come il particolare drumming che sostiene il piano dell’iniziale Stillness,Stop, o il sound rarefatto di If I Don’t Care. Si ha sempre un po’ la sensazione che parli più a sé stessa che a noi Any Other, ma se entrate senza troppo disturbare, la sua camera dei ricordi può diventare la vostra.

Nicola Gervasini

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