mercoledì 10 giugno 2020

NANDHA BLUES

Nandha Blues
Nandha Strikes Again
[Meatbeat Records 2019]

 
File Under: power trio plus someone...


facebook.com/NandhaBlues

di Nicola Gervasini

La bella copertina di ispirazione indiana (opera di Peter Mogas) non inganni, la parola chiave per capire cosa ascolterete è tutta nel blues contenuto nel nome della band, ed è anche quella di quel power-blues elettrico e veementemente al limite dell’hard rock che fu dei Mountain e di tanti altri trio-blues dei primi anni settanta. Da lì pesca la slide guitar di Max Arrigo, leader dei Nandha Blues, e l’esperta sezione ritmica di Alberto Fiorentino e Roberto Tassone, padroni di casa di un disco ad alto tasso adrenalinico fin dalle note di 749 Blues, bella apertura impreziosita dall’armonica di Roberto Guietti e dalla seconda voce di Greg Big Papa Binns. Arrigo scrive tutti i nove brani, facendosi aiutare solo in Last Note da Emanuela Robertelli (psicoterapeuta esperta in musicoterapia, qui impegnata anche ai cori) e da Mike Cullison nella finale The Mouth Of The Lion. E sono proprio gli ospiti a dare valore aggiunto ad un disco granitico in puro stile Gov’t Mule, come il sax di Enrico Benvenuti nell’FM Rock di What You Got o l’assolo di chitarra di Joe Pitts al termine della gosperl-oriented Bring Me Some WaterSomething Left Behind è invece una ballatona blues di stampo classico, così come lo swamp-blues di Cajun Lady che introduce al bel momento acustico di Busted, con il dobro di Mark Johnson in primo piano. Registrato in puro spirito live-sound con volumi altissimi, Nandha Strikes Again, secondo album della band dopo Black Strawberry Mama del 2013, è una mitragliata di note elettriche utilissima per rivitalizzare le vostre giornate storte, sfogandovi con una musica, il blues elettrico, che pare non passare mai di moda.

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