sabato 16 gennaio 2021

AN EARLY BIRD


 An Early Bird

Echoes Of Unspoken Words

[Artist First/Mightytunes 2020]

 File Under: echi d'amore

facebook.com/anearlybirdmusic

di Nicola Gervasini

Avevamo già incontrato An Early Bird, nickname di Stefano de Stefano, con il bel disco d'esordio Of Ghosts & Marvels nel 2018, album che confermava la raggiunta maturità della scena indie-folk nostrana, e dopo due anni eccolo con l'atteso seguito, intitolato Echoes Of Unspoken Words. Quasi seguendo un percorso ormai obbligato nel genere (alla Bon Iver, mi viene da dire), per cui dagli scarni suoni acustici di partenza, si passa pian piano ad un folk-pop appoggiato ad eteree tastiere e interventi di elettronica, anche An Early Bird decide di arricchire la sua proposta con nuove sonorità e qualche sperimentazione in più rispetto al rigore mostrato due anni fa. Se l'interlocutorio inizio di Declaration Of Life serve a ribadire l'intenzione di affrontare temi ancora più personali, Talk To Strangers, brano che vede la partecipazione di Old Fashioned Lover Boy, è una dolce ballad finemente arrangiata anche negli impasti vocali, che introduce alla guerra tra cuori descritta da una Racing Hearts, che stilisticamente si colloca ancora negli antichi steccati dell'indie-folk più classico (come anche Fire Escape, “Ryan Adams che prende un caffè con William Fitzsimmons“ secondo la presentazione del suo stesso autore). Il disco si mantiene quindi sui toni sussurrati della sua voce (che spesso sembra quasi essere femminile) e su atmosfere evocative. One Kiss Broke The Promise parte infatti come una piano-ballad poi contrappuntata da una drum machine, State of Play simula con i synth un dialogo tra chitarra acustica e sezione d’archi, mentre The Magic Of Things ha una cadenza più da brit-pop. Registrato con l’aiuto di Lucantonio Fusaro, Claudio Piperissa e Luca Ferrari, l’album è sicuramente molto curato e complesso, e raramente si lavora di sottrazione come nell’acustica Stay, mentre molta attenzione è stata messa nei testi, attente e sofferte riflessioni sulla natura dell’amore, a volte prigione più o meno volontaria (The Prisoner), a volte luogo dove l’istinto e la passione non possono rispondere alle normali regole etiche del giusto e dello sbagliato (Mermaid Song). Disco molto interessante, che conferma la crescita di un autore italiano tranquillamente esportabile nel mondo.

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