domenica 18 febbraio 2024

ROBYN HITCHCOCK

 

Robyn Hitchcock

Shufflemania!

(2022Tiny Ghost Records)

File Under: with two cats in the yard…

 

La prima grossa novità della nuova uscita discografica di Robyn Hitchcock è il tempo. Ben 5 anni dal precedente album omonimo del 2017 rappresentano la sua pausa record, anche più dei quattro che passarono da Jewels for Sophia del 1999 e Luxor 2003. Ma a quei tempi c’era un contratto con la major Warner Bros che scadeva, insieme ai suoi sogni di uscire un po’ dal suo guscio discografico, sfiorato nel 1991 con Perspex Island (il suo unico album che vanta una presenza in qualche classifica di vendita). Negli anni 2000 Robyn ha coltivato il suo pubblico girando il mondo, con anche una fase scandinava che ha portato anche album più che buoni come Goodnight Oslo, ma ormai il nostro eroe porta avanti una dignitosa carriera auto-alimentata da una massiccia presenza sui social, dove con i suoi due gatti grigi (esattamente quelli che compaiono sulla cover di questo album) e la fidanzata Emma Swift (che della copertina è la diretta responsabile, oltre che co-produttrice del disco), tiene banco grazie alla sua innegabile ironia. Shufflemania! storpia nel titolo il suo stesso Fegmania!, adattandolo all’epoca degli ascolti in streaming, dove il tasto shuffle permette di navigare a caso tra le emozioni (tanto che lo stesso Robyn dice che la scaletta di questo album è stata pensata perché la si potesse anche cambiare a proprio piacimento), ed è quindi un disco se vogliamo atteso, perché in questi anni di artisti che in fondo continuano a dovergli qualcosa ce ne sono tanti, e il suo pop stralunato ha ancora tutte le credenziali per ritagliarsi ancora un piccolo angolo in questo mondo. Shuffle Man, il singolo che già circola in rete da qualche tempo, è di fatto un ammiccante brit-pop d’altri tempi, dove infatti lo aiuta una valida “giovane” leva come Brendan Benson. E sicuramente spingono in quel senso anche le presenze nei credits di Johnny Marr e del tastierista dei Wilco, Pat Sansone (che aveva prodotto anche Blood on The Tracks, il disco di Emma Swift dedicato a Bob Dylan), nomi importanti che però alla fine non cambiano quella che è la natura di un artista che continua a scrivere le sue bizzarre canzoni non curante di una realtà che con lui non ha mai avuto troppo a che fare. Certo, One Day (It’s Being Scheduled) ad esempio tradisce subito la sua ispirazione Lennoniana ancora prima di scoprire che vi contribuisce anche il figlio Sean Ono Lennon, mentre The Sir Tommy Shovel ha un piglio in up-tempo decisamente insolito per lui. Shufflemania! appare infatti come uno dei suoi dischi più briosi e spensierati, anche quando il ritmo cala e il suono si fa più acustico (Socrates In This Air), o affronta il tema per lui ricorrente della morte (Midnight Tram to Nowhere). In genere, comunque, un disco che lo conferma ad alti livelli, con una produzione piena e accurata, a volte fin troppo forse (The Inner Life of Scorpio) per un artista che spesso ha dato il meglio in versione più scarna.

Nicola Gervasini

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