domenica 18 febbraio 2024

SACROMUD

 

Sacromud

Sacromud

(Labilia, 2022)

File Under: Dark Matters

La presentazione della band sul loro sito è già tutto un programma, con frasi pittoresche come “Sacromud è una produzione Labilia che prova a farsi interprete del Sacro Fango del contemporaneo” che servono a creare una atmosfera quasi da rito Voodoo intorno al loro blues. I Sacromud non escono però da un film sui riti di New Orleans (anche se gli piacerebbe), ma dalle sinuose colline del nostro centro Italia. La sigla è nuova, ma non i musicisti che la animano, soprattutto il chitarrista Maurizio Pugno che vanta una già lunga discografia tra dischi personali e collaborazioni, vero deus ex machina del progetto che ha coinvolto l’interessante vocalist Raffo Barbi, la sezione ritmica formata da Franz Piombino e Riccardo Fiorucci, e le tastiere di Alex Fiorucci. Registrato a Gubbio ma perfezionato da Alex Gordon negli Abbey Roads di Londra (non siamo nel Mississippi, ma anche il Tamigi va bene per una manzoniana “risciacquatura dei panni in Arno” a benedire il progetto) l’album si compone di dodici brani originali scritti dalla coppia Pugno/Barbi, e solo nel in Exodus un vero coro di nativi americani intona un canto tradizionale. La prima parte trova una perfetta sintesi tra io granitici riff di Pugno e l’eclettica vocalità di Barbi, che avendo anche un bel falsetto nel proprio repertorio, porta spesso a sconfinare nella funky-music alla Commodores (ad esempio nel finale con Apple Slice o Dark Clouds). Ma spesso il loro è un blues lento e fangoso (You’re Ready To Laugh o The Woman’s Trouble Is Me) o da ballare, come l’episodio alla Blues Traveler di The Mule o il puro funky di Symmetry. Molto originali, e per una blues-band credo sia sempre il complimento migliore.

Nicola Gervasini

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