La guerra è finita
RadiciMusic
Records
File Under:
War is not the answer
Impossibile rimanere impassibili davanti a questi tempi di
guerra nel mondo, soprattutto se si è un sensibile cantautore, ma le canzoni di
La guerra è finita, quarto album di Ivan Francesco Ballerini sono
nate anche prima degli scenari più noti nei nostri giorni, quasi a dire che la
speranza di pace è qualcosa che non ha bisogno di una guerra per sentire il
bisogno di esprimersi. Autore toscano di impostazione classicamente folk,
Ballerini ha iniziato a pubblicare album solo dal 2019 con l’esordio di Cavallo
Pazzo, e si presenta ora con quello che potremmo quasi definire un concept
album, sebbene il filo conduttore che lega i brani sia il tema e non i
protagonisti. Che sono il soldato che al fronte scrive all’amata della title-track
(con la bella voce di Lisa Buralli a supporto), oppure la studentessa che spera
di poter finire gli studi nonostante i bombardamenti (Tra Bombe e Distruzione).
Altrove Ballerini si ispira alla letteratura (Linea d’Ombra ovviamente
si rifà a Joseph Conrad, mentre Vestire di Parole ad un racconto di
Primo Levi), o semplicemente parla di amore di coppia (Tra le dita e Perché
Mai) o universale (Sulle Pietre del Mondo) come unica arma contro i
conflitti dell’umanità. Chiude (così come apriva in un breve strumentale) il
brano Il Mondo Aspetta Te, brano in cui un artigiano si mette al lavoro
per ricostruire il tutto a guerra finita, un chiaro messaggio di speranza
finale per un album che comunque non assume mai toni troppo cupi o pessimistici,
nonostante il tema trattato. Nell’album suonano molti musicisti, con
particolare peso della chitarra e degli arrangiamenti di Giancarlo Capo. In
mezzo a tante voci bellicose in ogni parte dl globo, serve ancora che il folk
faccia la parte di un grido che sia sempre ostinatamente per la pace.
Nicola Gervasini
Nessun commento:
Posta un commento