Maisie - 2013-2021 Dal diario di Luigi La Rocca, cittadino. Cronaca di un viaggio troppo allucinante dalla tenebra della barbarie alla luce troppo meravigliosa della civiltà
Snowdonia, 2022
Il titolo 2013-2021 Dal diario
di Luigi La Rocca, cittadino. Cronaca di un viaggio troppo allucinante dalla
tenebra della barbarie alla luce troppo meravigliosa della civiltà è
lungo, vero, ma è decisamente proporzionato alla mole di questo doppio album, composto
da 62 brani con titoli non certo sintetici. Ma loro, i Maisie, giurano che sarà
l’ultima volta, e che da qui in poi entreranno in un percorso di tagli di
formato fino ad arrivare ad un 45 giri registrato su un lato solo. Ad Alberto
Scotti e Cinzia La Fauci piace da sempre scherzare, fin dal 1994 quando formarono
la band a Messina, e se già il precedente Maledette Rockstar era un chilometrico
album dedicato alle nostre ipocrisie moderne, qui l’idea di concept album è
ancora più centrale, e segue le immaginarie vicende di un “medioman” italiano chiamato
Luigi La Rocca che cerca nei mille rivoli del facile opinionismo da social (ma
anche in quello degli stessi rappresentanti politici che dovrebbero molto
teoricamente navigare al di sopra da questo mare di idee alla rinfusa), una
propria via di pensiero che sia allo stesso tempo politically correct ma alternativa,
non allineata ma collaborativa, e così via, di contraddizione in contraddizione
(loro stessi definiscono il suo percorso come “un viaggio che da invasato
fascistoide lo condurrà a diventare invasato progressista, rimanendo purtroppo
lo stesso cretino di sempre”). E così basta leggere la tracking list, sorta di
antologia dei più comuni “topic” letti nei post degli ultimi anni, per capire
che in un certo senso l’autore della band Alberto Scotti, lui stesso un attivo
animatore di discussioni “tuttologhe” sui social, si è immaginato una propria
antitesi che segue “come un boccalone” tutto ciò che lui abitualmente esamina
minuziosamente e spesso polemicamente nei suoi post quotidiani. Gioco che pare riuscire,
perché sebbene gli intenti siano tutt’altro che comici (di fatto dal disco traspare
la loro visione alquanto critica ed estrema della nostra società a tutti i
livelli), i testi finiscono per essere spesso spassosi. Sulla lunghezza del
disco poi non c’è molto da dire di nuovo, tutti i prodotti della Snowdonia,
etichetta discografica che loro stessi dirigono, sono fondamentalmente più
delle opere teatrali da portarsi in casa attraverso lussuose confezioni a libro
dei cd, più che un semplice album da ascoltare distrattamente via streaming
(nel booklet Scotti si fa fotografare con un cartello “No Streaming “, giusto
per ribadire il concetto). Quello che rende però l’opera di valore, al di là
del suo moderno e ironico storytelling (si dice così oggi no?), è il fatto che
dietro titoli provocatori si celano anche canzoni ben scritte e un
caleidoscopio di generi e suoni davvero ammirevole, con i tanti strumentali che
ricordano quelli del Lucio Battisti di Amore non Amore nella scelta di lunghi titoli,
e che spesso si buttano verso un jazz-rock di “Zappiana” memoria (l’uso dei
fiati- ad esempio) e sperimentazioni di larghissimo raggio. Come potrete
immaginare, inutile citare titoli, a meno di scriverci un libro, ma a garanzia
che qui quando si suona non si scherza mica, c’è sia il nucleo della band (che
ha imbarcato anche Cristiano Lo Mele dei Perturbazione), ma anche una lista di
collaboratori lunga quanto due pagine di booklet, tra artisti della Snowdonia,
e musicisti di ogni tipo di estrazione, oltre al produttore deluxe Riccardo
Lolli. Non posso elencarveli, ma potrete ritrovarli anche loro, come noi, in
quel mondo online fatto di chi crede, dubita, segue, banna, si infervora,
ignora, declama, si esalta, si indigna, riflette, si mostra e si nasconde, che
i Maisie hanno qui rappresentato perfettamente.
Voto: 8
Nicola Gervasini
Nessun commento:
Posta un commento