lunedì 2 aprile 2012

BEN KWELLER - Go Fly A Kite


BEN KWELLER

GO FLY A KITE

Noise Rec.

***

Nel decennio del rock indipendente e nascosto nei meandri della rete, Ben Kweller è stato uno dei pochi artisti che ha potuto vantarsi di essere entrato nella Billboard americana con ben 4 tra i suoi sette album. Non che abbia molto senso notarlo ormai, visti i volumi ridotti che bastano per entrare in top 100, ma è evidente che la formula del suo roots-pop-rock è risultata spesso vincente. Sarà che le sue canzoni sono spesso brevi, hanno un ritornello sempre molto radio-friendly, nonostante le sue restino produzioni di genere costruite secondo le nuove regole dell’artigianato rock. Go Fly A Kite arriva tre anni dopo Changing Horses, non certo per rivoluzionare la sua carriera o imporre chissà quali svolte, quanto per confermare il suo inconfondibile stile. Al massimo si può notare come l’iniziale Mean To Me macini un insolito arena-rock di grana grossissima, ma già con Out The Door si rientra nei ranghi con una pop-song che potrebbe appartenere ad un Paul McCartney in gita americana (e quando si arriva a Gossip la somiglianza con la vocalità di Sir Paul diventa anche più evidente). Amante della instant-melody, Kweller riesce comunque sempre a dare l’impressione di essere anche un buon autore, persino quando riesce a trasformare un pop adolescenziale come Jealous Girl in una jingle-jangle song degna del Freedy Johnston degli anni migliori, o nell’irresistibile pop-folk alla Byrds di Full Circe. Non tutto funziona, Free è monotona e sfrutta un giro armonico abusatissimo, mentre i cambi di tempo di Justify Me non funzionano a dovere. Tutto bene invece quando si abbandonano i canti e ci si rilassa con ballatone da accendino come The Rainbow o I Miss You, o quando si accelera con il power-pop di Time Will Save The Day. Il fine di far cantare la gente è talmente dichiarato che nel booklet non ci sono solo i testi, ma pure gli accordi, nel caso vogliate suonare queste canzoni in spiaggia con gli amici. Non sono i classici che chiunque conosce da anni, ma fanno tutte finta di esserlo.

Nicola Gervasini

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