John Gorka Before Beginning: The Unreleased I Know [Blue Chalk/Red House/IRD 2016] www.johngorka.com File Under: The Old New Nashville di Nicola Gervasini (06/01/2017) |
John Gorka non è mai stato troppo amato dai cultori di musica americana italiani, comprese forse anche le nostre pagine. I suoi toni pacati, di scuola James Taylor, lo hanno portato spesso, forse troppo spesso, a produzioni eleganti e formalmente ineccepibili, quanto anche leggermente fredde, quando non proprio noiose. A 30 anni circa dal suo esordio, i meriti del suo songwriting sono comunque riconosciuti, probabilmente perché la presenza di qualche valido seguace la si registra anche negli ultimi anni (uno su tutti: Amos Lee). Alla sua discografia è mancato sicuramente il breakthrough-record da portare nel cuore, persino negli anni 90, quando il suo nome comunque girava spesso tra gli adepti del folk, ma se dovessi consigliare una partenza per neofiti indicherei Out of The Valley del 1994 come l'album della maturità.
I suoi esordi con I Know del 1987 e il più celebrato Land of The Bottom Line del 1990 soffrivano ancora di una produzione un po'troppo studiata e più pop-oriented, la stessa che ritroviamo ad esempio nei dischi di Suzanne Vega e Shawn Colvin del periodo. Ma su I Know ora ci svelano un segreto: quello che già conosciamo fu la ri-registrazione di un album in verità già confezionato a Nashville con il produttore Jim Rooney (collaboratore stretto di Nanci Griffith, John Prine e Townes VanZandt), e pronto alla pubblicazione già nel 1985. E basta ascoltare questo Before Beginning: The Unreleased I Know[Nashville, 1985] per capire cosa è successo: il disco, registrato con uno stuolo di scafati session-men di Nashville, e impreziosito dalle voci di Shawn Colvin e Lucy Kaplansky, ha un bellissimo suono elettro-acustico che nel 1985 rappresentava davvero una rivoluzione, quanto però esattamente l'antitesi di quello che la country-music stava proponendo in quegli anni, in cui anche artisti come Emmylou Harris o Willie Nelson avevano provato ad aggiornare il proprio suono.
Per cui è logico pensare che per l'esordio, datato poi 1987, la casa discografica pretendesse suoni più moderni. Anche perché nel 1985 il mercato di queste canzoni era ancora relegato al solo giro della country-music, ma nel 1986 uscirono tutti in una volta gli esordi di Lyle Lovett, Steve Earle e Dwight Yoakam, e già l'anno successivo il mercato si era aperto ad un pubblico più rock-oriented. I Know, in questa prima versione, ha invece un suono molto variopinto, con fiati (nella title-track), violini (Out Of My Mind), sonorità che richiamano addirittura il New-York sound del Billy Joel di fine anni settanta (Downtown Tonight), oltre che un pugno delle sue inconfondibili ballate acustiche, tra cui spicca la splendida Geza's Wailing Ways. Viene quasi da pensare che probabilmente anche il resto della sua carriera sarebbe potuta essere leggermente diversa se I Know fosse uscito così, con questo sound già maturo, e che potremmo anche vedere come precursore del lato più soft e intimo del Ryan Adams che verrà. Invece Gorka sarà instradato verso lidi più auto-condiscendenti e di compromesso, facendo della semplicità una virtù invero non sempre così vincente.
Lo consiglio a chi non è mai andato troppo d'accordo con la sua produzione, ci troverete lo stesso artista leggero e sensibile di oggi, ma con tante idee in testa in più.
I suoi esordi con I Know del 1987 e il più celebrato Land of The Bottom Line del 1990 soffrivano ancora di una produzione un po'troppo studiata e più pop-oriented, la stessa che ritroviamo ad esempio nei dischi di Suzanne Vega e Shawn Colvin del periodo. Ma su I Know ora ci svelano un segreto: quello che già conosciamo fu la ri-registrazione di un album in verità già confezionato a Nashville con il produttore Jim Rooney (collaboratore stretto di Nanci Griffith, John Prine e Townes VanZandt), e pronto alla pubblicazione già nel 1985. E basta ascoltare questo Before Beginning: The Unreleased I Know[Nashville, 1985] per capire cosa è successo: il disco, registrato con uno stuolo di scafati session-men di Nashville, e impreziosito dalle voci di Shawn Colvin e Lucy Kaplansky, ha un bellissimo suono elettro-acustico che nel 1985 rappresentava davvero una rivoluzione, quanto però esattamente l'antitesi di quello che la country-music stava proponendo in quegli anni, in cui anche artisti come Emmylou Harris o Willie Nelson avevano provato ad aggiornare il proprio suono.
Per cui è logico pensare che per l'esordio, datato poi 1987, la casa discografica pretendesse suoni più moderni. Anche perché nel 1985 il mercato di queste canzoni era ancora relegato al solo giro della country-music, ma nel 1986 uscirono tutti in una volta gli esordi di Lyle Lovett, Steve Earle e Dwight Yoakam, e già l'anno successivo il mercato si era aperto ad un pubblico più rock-oriented. I Know, in questa prima versione, ha invece un suono molto variopinto, con fiati (nella title-track), violini (Out Of My Mind), sonorità che richiamano addirittura il New-York sound del Billy Joel di fine anni settanta (Downtown Tonight), oltre che un pugno delle sue inconfondibili ballate acustiche, tra cui spicca la splendida Geza's Wailing Ways. Viene quasi da pensare che probabilmente anche il resto della sua carriera sarebbe potuta essere leggermente diversa se I Know fosse uscito così, con questo sound già maturo, e che potremmo anche vedere come precursore del lato più soft e intimo del Ryan Adams che verrà. Invece Gorka sarà instradato verso lidi più auto-condiscendenti e di compromesso, facendo della semplicità una virtù invero non sempre così vincente.
Lo consiglio a chi non è mai andato troppo d'accordo con la sua produzione, ci troverete lo stesso artista leggero e sensibile di oggi, ma con tante idee in testa in più.
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