Vederli invecchiare con dignità: è questo il sogno nascosto di
ogni fan dei Rolling Stones. Magari seduti sulla più classica delle sedie a
dondolo, in veranda, intonando vecchi blues con il poco fiato rimasto in gola.
Le cose non stanno andando esattamente così: di fiato i quattro baldi
vecchietti ne hanno ancora da vendere, ed è per questo che, anche se hanno
ormai smesso da più di dieci anni di produrre nuove canzoni, ancora non sono
finiti i faraonici greatest-hits tour
a uso e consumo delle grandi masse. Ma le sedie sulla veranda non dondolano a
vuoto: per tre giorni, alla fine del 2015, i quattro le hanno occupate per registrare
nei British Grove Studios (il proprietario è Mark Knopfler) un piccolo revival-set
di pezzi blues, e hanno pubblicato il tutto senza aggiunte nel nuovo album Blue
And Lonesome (Polydor). Il rischio di una baracconata di fine carriera
era alto, magari con una kermesse di ospiti inutili e una scaletta fatta di
classici abusati e iper-noti. Invece i
quattro si sono fatti aiutare solo dagli amici più fidati (il produttore è
sempre Don Was, e come al solito ci sono Darryl Jones al basso e Chuck Leavell
al piano), e da un Eric Clapton presente giusto perché stava registrando nello
studio accanto, e pareva brutto non invitarlo. E la scaletta è fatta di pezzi
per veri intenditori del settore, con brani di Willie Dixon (ben due a chiusura
del tutto, tra cui una devastante I Can’t
Quit You Baby), Magic Sam (All Of
Your Love, una delle sorprese migliori dell’album), Little Walter (I Gotta Go e Hate To See You Go), Memphis Slim (sua la title-track) e altri. Che
sono poi quelle stesse canzoni che il giovanissimo Jagger portava sotto braccio
nella stazione di Dartford quel fatidico
giorno del 1960, quando incontrò nuovamente il vecchio compagno di scuola Keith
Richards, e insieme decisero di fondare una band per poterle suonare. Un
cerchio che si chiude, ma più che altro una sentita e genuina rimpatriata tra
musicisti ormai votati al freddo professionismo dei tour di rappresentanza, ma
che sotto sotto restano prima di tutto dei grandi amatori della musica del
diavolo. Certo, stavolta mancherà il singolo che finirà nelle pubblicità dei
telefoni (come accadde con Streets Of
Love nel 2005), ma chissà mai che anche Just
Your Fool di Buddy Johnson, e soprattutto Ride’em Down di Eddie Taylor, possano raggiungere qualche giovane,
anche grazie al video della seconda, che vede protagonista una irriverente e
scatenata Kristen Stewart. Da notare anche come sia l’album che più evidenza la
grandezza di Mick Jagger come perfomer di genere, vero mattatore con voce e armonica,
felice di realizzare finalmente quel disco
che aveva pensato nel 1992 con i Red Devils, ma che mai vide luce. Keith
Richards invece si mette al servizio della band, rinunciando persino a cantare
almeno un brano come d’abitudine: sarà che il blues chiede disciplina e
rispetto dei ruoli, sarà che questo è da sempre il vero schema vincente dei Rolling
Stones.
Nicola Gervasini
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