The Who
Who Are You (Super Deluxe Edition)
Universal Music
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Per gli amanti di
quell’esoterismo rock che vorrebbe ad esempio Paul McCartney essere morto da
quasi 60 anni (e quello che vediamo sarebbe un abile sosia), la copertina dell’album
Who Are You degli Who prediceva misteriosamente la morte del
batterista Keith Moon (avvenuta circa un mese dopo la pubblicazione del disco),
ritraendolo seduto su una sedia con la scritta “da non portare via”. Per i più
realisti invece fu solo che il fotografo trovò casualmente una sedia che fosse adatta
a nascondergli la pancia da cirrotico. La curiosità serve per capire molto di
quell’album e del materiale offerto da questa lussuosa edizione. Who Are You,
ottavo disco degli Who uscito nel 1978, è nel tempo diventato un classico della
band, pare secondo solo a Who's Next come album più venduto della loro
storia, dato curioso per un disco considerato da molti alquanto deludente
(anzi, quando uscì, fu anche piuttosto massacrato per la sua sovrabbondanza di
archi e tastiere).
Di certo quindi ai tempi non si
ipotizzava che l’album potesse invece reggere il confronto con il tempo, e oggi
viene addirittura celebrato con una mastodontico box di 7 cd e un blue-ray, e,
giusto perché il feticismo degli appassionati non rimanga deluso, è possibile
anche reperire un cofanetto deluxe di 4 LP, un'edizione ridotta di 2 CD, una edizione
limitata in vinile colorato e pure una “half speed”.
I numeri da sciorinare sono di 71
brani inediti, un libro di 100 pagine, con un programma che prevede il disco originale
rimasterizzato da Jon Astley, i mix originali registrati da Glyn Johns nelle
prime disastrose session per l’album (alcuni rimaneggiati da Steven Wilson), con
incidenti di ogni sorta e livelli di litigiosità oltre la soglia del vivibile
che interruppero i lavori per più di un anno. Il vero grosso problema era che
lo stato di salute e attenzione mentale di Keith Moon rendeva impossibile programmare
session fruttuose. Il resto del menu infatti vede ulteriori session e demo, la
maggior parte gestiti dal bassista John Entwistle, che si arrabattò non poco
per portare avanti un progetto che pareva ormai irrimediabilmente arenato.
Il quarto CD infatti ci offre le
prove studio del 1977, quando la band riuscì finalmente a concentrarsi negli
studi di Shepperton, stesso luogo dove vennero poi gestite le prove per il tour
successivo, che sono documentate nel quinto CD, e che vedono ormai già l’ex
Faces Kenney Jones alla batteria. Chiudono due CD che documentano le
esibizioni live del tour americano del 1979, vera chicca del box, visto che
mancava nella loro discografia ufficiale un report dettagliato di quel periodo.
Il blue-ray invece vede intervenire sui brani nuovamente Steven Wilson,
ormai specialista in re-mix di classici del rock britannico.
Come si vede, un’operazione ben
confezionata che unisce la necessità di storicizzare il lunghissimo e travagliato
iter produttivo di un album comunque valido, con l’interessante recupero di
materiale live che, trattandosi di una delle migliori band da palco della
storia, sapete bene quanto sia sempre benvenuta, oltre a quella ossessiva esigenza
di rimettere mano ai mix di registrazioni del passato che caratterizza le ristampe
“deluxe” di questi anni (e qui non nascondo un certo scetticismo
sull’opportunità di simili operazioni). Dando per scontato che gli amanti degli
Who abbiano già una copia del disco in casa, l’edizione si giustifica comunque
con molto materiale inedito di grande interesse.
Nicola Gervasini
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