domenica 1 dicembre 2019

DIRAQ

Diraq
Outset
[JAP records 2019]


 
File Under: Dark indie-blues
facebook.com/diraqband

di Nicola Gervasini

Paul Adrien Maurice Dirac è stato un premio Nobel per la fisica inglese, considerato anche un po’ l’emblema dello scienziato pazzo del secolo scorso. Al suo affascinante mito e al suo nome si sono ispirati i Diraq, band umbra attiva fin dal 2009, che giungono al secondo album dopo l’esordio di Fake Machine del 2013. Outset è stato registrato in soli tre giorni di registrazioni in presa diretta negli studi di Antonio Gramentieri (Don Antonio, Sacri Cuori), chitarrista sempre più richiesto ormai come produttore, che ha portato nella musica dei Diraq un tocco di derivazione americana in più che ha permesso il salto di qualità, sebbene la sua produzione lasci possibilità alla band di non perdere la propria identità, caratterizzata dalla voce profonda del frontman Daniel Abeysekera. Si parte col basso pulsante di Francesco Mengoni nel giro blues di With Me, per passare ad un sound più tipicamente alla Sacri Cuori di Pray, e nel percorso si incontra il dark-blues contrappuntato dai fiati di Inglorious Blues, fino al giro latino alla Los Lobos di Make Up, portato poi a latitudini più estreme da Show Your Blood. Oltre alla più sinuosa Sunday Bending e alla lenta Desert, da segnalare anche Turning Days, brano dal vago sapore anni 80 in cui canta anche JM, altro artista della Jap Records. Le più combattive Naked e Mauer Mäuler, con la chitarra di Edoardo Commodi e la batteria di Federico Sereni più in evidenza, sono invece eredità di un passato più legato a certo stoner-rock. In ogni caso l’atmosfera dark-blues creata per Outset è affascinante, anche quando non originalissima, segno di un prodotto ben confezionato e di una band da seguire anche dal vivo.

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