La provincia americana, i National e Matt Berninger.
Sappiamo poco di Cincinnati qui da noi, medio-grande (circa trecentomila abitanti) centro perso nell’Ohio che ha la particolarità di prendere il nome da un console romano (Lucio Quinzio Cincinnato). Soprattutto sappiamo poco della sua scena musicale, sempre un po’ marginale e molto meno raccontata rispetto a quella di altre città statunitensi. I primi nomi veramente storici arrivano solo negli anni ’90, quando dai locali della città uscirono gli Afghan Whigs o il combo roots degli Over The Rhine. Due band che in un certo senso aiutano a capire da dove arrivi il particolare stile di Matt Berninger, il leader dei National che nella città è nato, ha studiato (graphic design), e tutt’ora ha una delle sue dimore.
I National li ha formati a New York, nella classica storia del ragazzo di una “Small Town” che emigra nella “Big City” in cerca di fortuna, ed è innegabile che nella musica offerta dalla band negli otto album pubblicati fino ad oggi scorra forte il suono della Grande Mela.
Serpentine Prison è l’esordio solista di Matt Berninger
I musicisti, le canzoni
Una voglia di andare più sul classico evidenziata fin dalla scelta dei collaboratori, con nientemeno che il divino Booker T Jones alla produzione (e naturalmente alle tastiere), Andrew Bird che incide con il suo violino, la bassista Gail Ann Dorsey che impreziosisce la bella Silver Springs. E comunque praticamente tutti gli stessi National a dare corpo a una serie di brani al solito intimisti e oscuri, come è suo stile.
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