lunedì 9 settembre 2019

CHRIS SHIFLETT

Chris Shiflett 
Hard Lessons 
[E
ast Beach Records & Tapes / Thirty Tigers 
2019]
chrisshiflettmusic.com 
 File Under: libera uscita

di Nicola Gervasini (20/07/2019)
Se non ce l’avete bene in mente di viso, magari riconoscerete subito Chris Shiflett come il chitarrista dei Foo Fighters che ama presentarsi con una Gibson Les Paul con sopra incollata l’icona di Ace Frehley dei Kiss ben visibile. Diciamo un omaggio di un musicista divenuto ormai un punto fermo della band di Dave Grohl fin dal 1999, anno in cui decise di lasciare la sua precedente formazione (i No Use for a Name) e affiancarne una nuova per le pause di lavoro (i Me First and the Gimme Gimmes). Dal 2014 però ha messo in pausa anche quel secondo progetto, ragion per cui dal 2017 ha inaugurato con l’album West Coast Town un percorso solista, e il titolo del disco direi che già la dice tutta sull’indirizzo scelto.

L’amore per la musica americana di Shiflett d’altronde non è una novità, e se recuperate il bel film che accompagnava il disco Sonic Highways dei Foo Fighters nel 2014 ne avrete una conferma. Shiflett però ora sembra lanciato ed ecco il secondo capitolo della nuova saga, un album intitolato Hard Lessons registrato a Nashville nel mitico RCA Studio A voluto negli anni 60 da Chet Atkins. L’inizio di Liar’s World è emblematico in questo senso: ritornello da hard rock FM alla Kiss appunto, ma incedere alla Neil Young con chitarre sporche e distorte, e una pedal steel guitar (suonata dall’ex Dire Straits Paul Franklin) che affiora dalla seconda strofa, e che riporta tutto nelle campagne americane. La segue This Ol’ World, che rimane invece indecisa tra il rock muscolare dei Foo Fighters ed un piglio da arena-rock. Più convincente invece Welcome To Your First Heardache, teenage-pop-song tutta chitarre in gran sfoggio, che riporta alla mente l’FM-rock anni 90 dei Gin Blossoms, così come anche la quasi title-track The Hardest Lessons (che verrà ripresa anche nel finale del disco), brano rock che anticipa il rauco country di The One You Go Home To, dove Chris se la cava a tenere un duetto in puro Nashville-style con Elizabeth Cook.

Il disco non riserva poi altre grandi sorprese fino alla bella ballata finale di Leaving Again, e laddove non arriva magari la canzone come in I Thought You’d Never Leave, arrivano comunque alcuni ottimi intrecci di chitarre (oltre a Shiflett e Franklin, aiuta anche l’esperto produttore Dave Cobb), oppure si bada al sodo con il bar-boogie di Weak Heart, con tanto di piano martellante suonato da Michael Webb. Album breve (32 minuti), composto principalmente da brani al di sotto dei tre minuti, Hard Lessons è uno sfogo di old-style rock di un chitarrista in libera uscita, e , come spesso succede, è un disco che esalta un suono ma non certo una voce (la sua resta un poco anonima) o un particolare songwriting (i brani sono tutti perfettamente inquadrabili in un stile ben preciso). Basta per divertirci, ma forse non per rimanere in cima ai nostri pensieri. 

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