Daniele Faraotti
EP! EP! URRA'!
(Danile
Faraotti, 2024)
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This is not an EP
Avevamo già incontrato la
visionaria arte di Daniele Faraotti in occasione del suo album del 2019 English
Aphasia, confermando come il bolognese fosse un artista che ama sfuggire
alle definizioni, non presentandosi quasi mai con una proposta univoca. Se allora
erano canzoni in inglese (o pseudo-tale, visto che Daniele ama inventarsi anche
una propria forma personale di inglese) a cavallo tra blues e elettronica, qui
invece ci troviamo nove tracce in italiano, a cui si aggiunge la title-track,
cantata sempre in quel particolare “Faraottinglish”. Intanto il titolo è volutamente
fuorviante, il disco infatti doveva esse effettivamente un EP, ma i lunghi ritardi
nella sua pubblicazione hanno consentito di portare il minutaggio ad un album
vero e proprio, mantenendo però ironicamente il titolo originale. Per il resto,
nella sua versione italiana Faraotti ricorda molto certi esperimenti di
post-new wave italiana dgli anni 90 (l’iniziale Eterni sa molto di Bluevertigo,
la kafkiana La Forma di Coleotteri sta più in zona CSI). Ma il suono
delle tastiere è invece decisamente anni 70, con la psichedelica Itinerario
che ha un giro che sarebbe piaciuto a Brian Auger. La percussiva e sognante Ad
Occhi Aperti è seguita da una più ironica Le Promesse, mentre più
rock suona La Maschera degli Ardenti (ispirata dal racconto Hop Frog di
Edgar Allan Poe). A metà tra follia pop britannica e indie italiano dei
bassifondi, Faraotti con l’aiuto del produttore Ivano Giovedì (anche lui con
eclettico curriculum che va dal blues all’elettronica) usa meno chitarra e più
tastiere vintage, e si conferma artigiano di studio di grande interesse nella
scena indipendente italiana.
https://www.youtube.com/watch?v=Yjka2kxqS9c
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