lunedì 19 luglio 2010
JAMES - The Night Before
Non desistono i James, ormai storica e irremovibile band della prima era del brit-pop degli anni 80-90, da qualche anno tornati a pieno ritmo per ribadire al mondo della musica britannica tutta la loro importanza. Non sono forse diventati i nuovi Smiths, come qualcuno tentò invano di far credere vent’anni fa quando titoli come Gold Mother e Laid venivano strombazzati dalla critica d’oltremanica, ma è indubbio che la band di Tim Booth può essere vista come il più credibile link tra gli estetismi degli anni 80 (il loro sound ancora oggi nasce da lì) e la freschezza della scena albionica degli anni 90. Già due anni fa erano riusciti a ritornare sulle scene con un titolo tutto sommato convincente come Hey Ma, successo relativo, ma cassa di risonanza sufficiente perché i loro live-show lunghi e imprevedibili vengano ancora molto richiesti in Europa. The Night Before è il primo EP di sette brani di una doppietta che dovrebbe chiudersi fra qualche mese con la pubblicazione di una seconda parte (intitolata The Morning After ovviamente), ed è il classico prodotto “veloce” ormai pensato per itunes e la rete, al quale viene fatta anche la grazia di una pubblicazione in CD (fortunatamente con confezione e libretto molto elegante, e pure completo di testi, particolare che comincia ad avere un certo peso nella guerra tra supporti rigidi e download). I brani confermano ancora una volta che la band di Manchester ha ritrovato vigore, suono e soprattutto la capacità di trovare melodie azzeccate come quelle di Crazy e Porcupine, testi calati nell’attualità come quelli di Dr Heller (storie di talebani e Afghanistan) o deliziose pop-song come Hero. Giusto per confondere ancor più le idee sul formato, se mettete il CD nel computer vi si apre la possibilità di scaricare un ulteriore brano (Mother’s A Clown, peraltro anche notevole), fatto che aumenta solo il normale dubbio che fra qualche anno il tutto verrà riunito in un unico album che raccolga i due EP e brani a latere. In ogni caso i James sono tornati in ottima forma, non guidano più nessun movimento e non sono più di moda, e questo sembra averli resi liberi di produrre del buon brit-pop old-style senza troppi patemi.
Nicola Gervasini
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