Paul
Kelly Spring and Fall [Cen 2012] www.paulkelly.com.au File Under: Love songs for the Fall di Nicola Gervasini (26/11/2012) |
Strutturato come un concept sulle svariate visuali che uno stesso problema di cuore può avere a seconda di chi l'osserva, il disco potrebbe anche sembrare fin troppo lento e adagiato su un impianto elettro-acustico che non lascia spazio alla spettacolarità, ma a lungo andare la validità delle canzoni fa vincere l'insieme. Registrato con il nipote Dan Kelly e il produttore Greg J Walker (che in patria è noto per un progetto one-man-band chiamato Machine Translations, che ha prodotto non pochi album), l'album è breve ed essenziale, undici brani che non si buttano via grazie a delicati arrangiamenti d'archi e tocchi di piano e mandolino che impreziosiscono piccolo gemme come None Of Your Business Now o I'm On Your Side.
Nei testi non si nascondono particolari misteri, Kelly si limita ad usare le parole dell'amore per seguire le melodie e costruire una sorta di diario di una vita assieme (For The Ages non specifica se il rapporto è di tipo matrimoniale, ma sicuramente si parla di amori per la vita), soffermandosi sulle difficoltà di comunicazione (Cold As Canada), le dichiarazioni d'amore (New Found Year), i tradimenti (Someone New), i dolori (Little Aches) e i pentimenti (Gonna Be Good). Alla fine dire che "vince l'amore" fa magari un po' libro di Moccia, ma è la sensibilità e la voce nasale (ricorda tanto quella di Jeff Finlin) dell'autore che danno all'insieme quel tocco melodicamente sofferto che lega Spring And Fall a filo diretto con i grandi cantautori degli anni settanta (Gordon Lightfoot uno dei primi che vengono in mente). Consigliato a chi non ha mai smesso di cercare la folk-love-song perfetta.
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