martedì 12 febbraio 2019

FERRO SOLO

Ferro Solo 
Almost Mine: The unexpected rise and sudden demise of Fernando (PT.1)
[Riff Records/Fernando Dischi 2018] 
 
File Under: Guitars are not dead
riffrecords.bandcamp.com

di Nicola Gervasini

I Cut sono stati una piccola istituzione del garage-rock bolognese per oltre vent'anni, ed erano capitanati da Ferruccio Quercetti, chitarrista che ha ora deciso il passo solista con il nickname di Ferro Solo. E Almost Mine: The unexpected rise and sudden demise of Fernando (PT.1) fa capire fin dal titolo che l'intenzione è quella di continuare su questa strada, con un disco in cui Quercetti condensa il proprio background musicale al servizio di un concept-album che segue le vicende del suo alter-ego Fernando. Chitarre in grande evidenza e rimandi a tutto ciò che abbiamo sentito nel mondo roots/garage negli anni 80 e 90, fin dalla partenza di It's a Girl, che non può non ricordare i Social Distortion, o il dark-blues elettronico alla Mark Lanegan di Got Me A Job (produce qui Luca Giovanardi dei Julie's Haircut). E ancora i giri di chitarre sixties di Hamlette, le ballate alla Green On Red di You Don't Have to Tell Your Story This Daddy's Girl, ispirate piano-songs (Perfect StrangerGala), e l'hard rock FM di He Spies (con la band romana dei Giuda). Nel disco si respira una forte aria di rock antico, con produzione accorta ma volutamente sporca, e l'aiuto di una serie di musicisti di valore dell'underground italiano (dal mondo Julie's Haircut provengono anche Andrea Rovacchi e Ulisse Tramalloni, mentre Sergio Carlini - Three Second Kiss - e Riccardo Frabetti - Chow - completano la backing band dei Fernandos). Disco che andrebbe distribuito nelle scuole per invogliare i ragazzini a provarci ancora con quello strano oggetto che i vecchi chiamano chitarra.

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