Nero Kane
Love In A Dying World
[American Primitive 2018]
File Under: Desert Folk Experiencer
fuzzclub.shop
Love In A Dying World
[American Primitive 2018]
File Under: Desert Folk Experiencer
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di Nicola Gervasini
La giungla di produzioni indie italiana è ormai fittissima e non sempre offre qualcosa di veramente originale, per questo siamo contenti quando incontriamo un progetto come quello di Nero Kane (Marco Mezzadri all'anagrafe), musicalmente forse ostico per molti nostri lettori, ma decisamente in linea con quello che è l'immaginario che da sempre muove la nostra webzine. Love In A Dying World nasce come disco, ma diventa anche un cortometraggio (realizzato da Samantha Stella, artista visiva e performer/danzatrice/tastierista che lo accompagna anche nei live) che segue Kane in un pellegrinaggio nel deserto americano. Una sorta di viaggio lisergico nel profondo dell'America con visioni alla Wim Wenders, che Kane commenta con una serie di brani realizzati a Los Angeles con la produzione di Joe Cardamone (era il leader degli Icarus Line), e caratterizzati da un suono molto evocativo per sole chitarre e tastiere, che miscela folk e blues con sapori psichedelici in cui si ritrovano sia echi di West Coast (Desert Soul) che di New York e Velvet Underground (Black Crows). Ma soprattutto tanto di David Eugene Edwards (16 Horsepower e Woven Hand) in How The Day Is Over o di Mark Kozelek (Dream Dream), il tutto condito da ottima cura nei suoni (la chitarra diBeacause I Knew When My Life Is Good fa vibrare le casse e l'anima). La mancanza di ritmo e percussioni rende l'ascolto forse un po' straniante, ma è evidente che l'album è da considerarsi non slegato dalle immagini che lo accompagnano. Il film è visibile integralmente a partire da febbraio sul sito www.artribune.com.
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