sabato 3 marzo 2012

RICH HOPKINS & THE LUMINARIOS

Rich Hopkins & Luminarios
Live at the Rock Palast Crossroads Festival
[
Blue Rose Cd+Dvd
2011]

www.sanjacintorecords.com
www.bluerose-records.de


File Under: 'Crazy Horse' rock

di Nicola Gervasini (05/01/2012)

Alla Blue Rose se li coccolano davvero i propri artisti. E' evidente che non c'è nessuna logica di mercato nelle scelte dell'etichetta tedesca, la passione traspare anche solo da come riescono a promuovere artisti che spesso sono anche al di sotto del sottobosco della roots-music americana. Un segno di questo amore per la musica che promuovono è la recente insistenza dell'etichetta nel pubblicare live-album, spesso ancora a ridosso dei prodotti in studio, quasi a voler gratificare la fedele audience europea che tiene in vita la carriera dei molti nomi della loro scuderia. Ultimamente sono usciti registrazioni on stage di Israel Nash Gripka ed Hank Shizzoe, pochi mesi fa su queste pagine parlavamo dei live di Todd Thibaud e Leeroy Stagger, tutti prodotti al limite dell'artigianato discografico che documentano l'intensa attività live di questi artisti di nicchia.

Non poteva mancare all'appello Rich Hopkins, vera icona della serie B del rock americano, chitarrista sulla strada da più di vent'anni con la sua formula a metà tra un set di Neil Young con i Crazy Horse e una festa tex-mex di Doug Sahm. Live at The RockPalast Crossroads Festival è la fedele registrazione (in doppio cd con dvd annesso) della serata del 22 ottobre 2010, un set in cui Hopkins ha infiammato il palco con i suoi Luminarios. La spina dorsale della scaletta è costituita dai brani del suo ultimo lavoro (El Otro Lado), ma l'unione con alcuni suoi vecchi cavalli di battaglia rende ancora più evidente la simpatica immobilità della sua proposta, ancorata da anni ad un concetto di "attacca la spina e suona" che bada poco ai particolari. Potete dunque dividere i titoli tra quelli che guardano più a sud come Paraguay, Soul Leecher (El Paso) o Guajira e quelli dove invece è un big-rock di matrice mainstream a farla da padrone (Love is a Muse, Dirt Town).

I Luminarios seguono senza mai rubare la scena al padrone di casa, non esistono virtuosi tra il chitarrista Jon Sanchez o la sezione ritmica di Gorge Duron e Ken Andree, al massimo il diversivo arriva dalla voce di Liza Novak, che sgrezza le melodie come può e imbastisce qualche delizioso duetto come in Matthew Sweet. La registrazione non è eccelsa, quasi da instant-live, per cui quasi meglio ascoltare il tutto dal dvd, che non ha scene spettacolari da offrire (la band ha una presenza scenica decisamente dimessa), ma un suono più pulito. Se vi manca il personaggio all'appello dei vostri cd, prendete questa uscita come un valido "greatest hits" di un vecchio leone che di vere hit non ne farà mai, altrimenti decidete pure secondo passione. Lui vi ripagherà con la stessa moneta.


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