Oh No! Un altro album di Jimi
Hendrix! Davvero incredibile quanti dischi possa fare un morto, eppure People,
Hell and Angels (Legacy), nuova raccolta di inediti del chitarrista di
Seattle, pare proprio l’anello mancante della sua breve storia artistica. Il produttore
Eddie Kramer assicura che trattasi delle ultime registrazioni in studio disponibili,
e giura che stavolta non sono stati fatti aggiustamenti e sovraregistrazioni,
il che appare strabiliante vista la perfezione di queste versioni di brani già
comunque noti. Stiamo parlando dell’Hendrix più maturo, quello che tra il 1968
e il 1969 si chiuse a registrare nei Plant Studios di New York con la nuova
sezione ritmica composta da Billy Cox e Buddy Miles. Insomma, a parte qualche
intruso incluso per rimpinguare il piatto (Let
me Love You ad esempio è una registrazione antecedente con il sassofonista
Lonnie Youngblood, Izabella e Easy Blues
sono invece il frutto di sessions con l’estemporanea band con cui si presentò a
Woodstock), People, Hell and Angels è la cosa più vicina a quello
che sarebbe dovuto essere il suo quarto album, se non fosse che tra mille ripensamenti,
stravolgimenti e riscritture, Jimi non lo porterà mai a termine. Un Hendrix colto
nel pieno del passaggio dal blues da power-trio degli Experience a quelle influenze
jazz che probabilmente gli impedirono di essere soddisfatto di queste
registrazioni quanto lo siamo noi.
Nicola Gervasini
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