domenica 16 giugno 2013

JOHNNY DUK & The Dusty Old Band

Johnny Duk & The Dusty Old Band
On The Other Side
(Johnny Duk/PBR Record, 2013)
File Under: Blue-collar cantonale

Avevamo già incontrato lo svizzero Johnny Duk (al secolo Fabio Ducoli) tre anni fa in occasione dell’uscita del suo The River Of Dreams, e lo ritroviamo con piacere con il nuovo On The Other Side, album partorito con la sua fedele Dusty Old Band. Disco dedicato ai minatori svizzeri (un po’ come fu il Pica! di Van de Sfroos con quelli valtellinesi), in particolare quelli italiani morti nel 1908 durante la costruzione del tunnel ferroviario di Lötschberg, On The Other Side è album intriso di mitologia da blue-collar rock fin dall’iconica copertina e dai testi. Rispetto al disco precedente, decisamente improntato su sonorità acustiche (ma qui non mancano comunque i rimandi, come la conclusiva When I Was A Child), il nuovo sforzo vira decisamente sull’elettrico fin dal pesante riff che sostiene Broken Heart o dalle spigolature dell’epica My Brother e di Friends For A Lifetime. Quello che però si apprezza maggiormente è la varietà di stili, che toccano la musica irlandese (Irish On The Rocks), sapori di musica popolare (la divertente Little Country in a Big World), omaggi folk (la cover di Wayfaring Stranger) fino alle ariose ballate West Coast-style come Fly Away. Piacciono anche la pianistica Breath In, Breath Out (duetto con Michela Domenici) e il roccioso delta-blues alla Lynyrd Skynyrd  di Play My Guitar. Disco ben auto-prodotto e spesso caratterizzato dal violino e dalla fisarmonica di Claudia Klinzing (completano la band Maurizio Tedesco al basso e Oreste Pianezzi alla batteria), On The Other Side mostra un appassionato che, con tutti i limiti del caso, ha ormai ben imparato tutto il know-how del buon roots-rocker.
(Nicola Gervasini)












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