Alessandro Tomaselli
Guarda Come Ti Guarda
(2021, XOLA
Factory)
File Under:
In Berlin
Viene dalla Puglia Alessandro
Tomaselli, autore che giunge con Guarda Come Ti Guarda al secondo
album dopo l’esordio registrato in solitaria nel 2015 (Dove Andiamo Noi Niente
a Che Fare), ed è sicuramente un giovane autore da seguire. I dieci brani che
compongo il disco infatti dimostrano la presenza di un preciso progetto artistico
e una propria idea di suono da sviluppare, dove il punto di partenza è sempre
quell’indie-folk intimo e mai troppo allegro che ha preso piede ormai da anni anche
nel nostro paese, ma con qualche interessante variazione sul tema. Il disco
infatti è stato registrato principalmente a Berlino, e dei sapori musicali di
quella città si nutre, sia per la copertina che è un dettaglio di un’opera
esposta nella città (Cut
temporare lage egal di Birgit Hölme), sia in certe aperture strumentali quasi “ambient”
(l’iniziale title-track) o in certi tappeti di tastiere (Dadat – che è l’acronimo
della frase in ritornello, "Dell’Astronauta, Dell’Acqua Trovata" - o
il bel finale di La Plastica, brano a tema ecologico che ospita nel
finale il famoso discorso sul tema tenuto nel 1992 da Severn Cullis Suzuki alla
Conferenza dell’ONU). Altrove invece resta la sua vocazione alla scarna canzone
acustica (Se Bastasse Restare A Galla), ma i brani migliori sono propri
quelli dove l’abito da songwriter classico si risolve in arrangiamenti più
elaborati (Fai Finta Che). I testi, sospesi tra storie intime e ironia,
sono poi spesso giocati sull’alternanza tra italiano e inglese (Blue Jay
o About Six Years No Smoking Wow), con l’eccezione della totalmente anglofona
Paramount Pix.
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