martedì 15 giugno 2010

PEGGY SUE - Fossils And Other Phantoms


"Come Laura Marling, ma con più sesso e humour". Così l'edizione on-line del magazine NME ha tentato di presentare al mondo questo Fossils And Other Phantoms, disco d'esordio delle Peggy Sue, duo di Brighton che già da tre anni bazzicava i palchi suscitando quell'interesse che vien naturale quando due belle ragazze si presentano con chitarra acustica e mandolino ribaltando schemi folk con tanta facilità. Rosa Slade e Katy Young sono solo l'ultimo risultato dell'evoluzione folk di questi anni, l'ennesimo innesto di elementi classici (dalle parti delle loro canzoni transitano anche blues e new wave) con quella sregolatezza indie odierna che non guasta mai. Nu-folk o freak-folk che dir si voglia, le canzoni di questo duo non riescono mai ad essere banali, semmai a volte peccano di troppa voglia di strabiliare e di uscire dai canoni, ma in questo caso stiamo già parlando di maturità, e forse per loro è materia ancora prematura da maneggiare.

In ogni caso è indubbio che questo esordio (negli States pubblicato con il benestare della Yep Roc), per quanto ancora lontano dal diventare un titolo (im)portante di un intera scena, mostra due talenti su cui si può puntare per il futuro, sempre che la smisurata rabbia sviscerata in questi testi così cupi e pessimisti verso quelle che possono essere le gioie dell'amore non le faccia diventare delle semplici macchiette da teatrino dark.
Long Division Blues o Yo Mama e soprattutto la murder ballad Matildaricordano infatti nello spirito certe oscurità di Nick Cave, per non dire forse ancor più PJ Harvey, ma a colpire è il cinismo con cui affrontano le quotidiane storie da teenagers come il ricordo di amori finiti (The Shape We Made) o l'analisi impietosa della perversione dei rapporti umani (Watchman).

Sebbene dal vivo il loro sia un set prettamente acustico (spesso accompagnate solo da un batterista), in studio le due ragazze non si sono fatte mancare nulla, soprattutto con l'intelligente scelta di ammettere qualche chitarra elettrica nelle griglie delle loro melodie, oltre che una sezione ritmica spesso martellante. Disco da sviscerare ascolto dopo ascolto, Fossils and Other Phantoms non ha ancora forse la statura del breakthrough record che fa gridare al nuovo miracolo, ma l'impressione è che davvero siamo solo all'inizio.
(Nicola Gervasini)

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