lunedì 24 gennaio 2011

THE FAMOUS - Come Home to Me


Mentre ascoltavo Come Home to Me dei Famous lo sguardo mi è caduto sulla bacheca dei cd, nella zona "roots anni 80" (sono del partito a favore dell'archiviazione tematica e non alfabetica dei cd), più o meno su titoli tipo Tales Of The New West dei Beat Farmers o una esauriente raccolta dei Jason & The Scorchers, e mi sono reso conto che 25 anni fa un disco del genere ci avrebbe fatto uscire di testa proprio come quelli di quei bravi fuorilegge del rock. Ma il 2010 è un anno ben poco adatto per ripresentarsi come la prima band di "Post-Punk Americana" (sic), per giunta sputata fuori da una San Francisco che in materia ultimamente sembrava divenuta più provincia della vera provincia americana. In questi dieci brani (più uno strumentale finale intitolato Under The Stars che, assieme a Happy, piacerebbe molto a Quentin Tarantino per un bel remake di uno spaghetti western) scorre quel mix di country classico, punk californiano e quella estroversa baldanza che solo i dischi degli anni '80 riuscivano ad avere. Insomma si ritorna al cow-punk, al roots-rock e a tutto quel mondo underground di allora che sta culturalmente alla base della nostra testata.

In mezzo poi c'è stata l'"Americana" che loro stessi aggiungono all'auto-definizione, vale a dire quella tendenza a cercare anche il tocco d'autore, a non aver paura di sembrare tradizionalisti finendo per essere rivoluzionari, insomma lo spirito che anima i momenti più ragionati di questo disco come Moving On o Cold Tonight. Ma è evidente che il leader Laurence Scott (voce, chitarra, penna) e i suoi ragazzi (il chitarrista e produttore Victor Barclay e la sessione ritmica formata da Chris Fruhauf e G.D.Hensley) cercano anche in studio (anzi, nei ben 6 diversi studi utilizzati per le registrazioni) quello che evidentemente offrono dal vivo con gran soddisfazione di tutti: energia, divertimento, il suono del mito americano unito a quello della rabbia giovanile come solo nella West Coast la sanno cucinare da anni, l'ironia di una Off My Mind o la cavalcata verso l'orizzonte di una Without You.

Ecco, Come Home To Me oggi non ci sorprende più, e probabilmente nasce senza volerlo fare, è il classico disco di una band che ha esordito nel 2005 con un primo cd (Light, Sweet Crude) venduto praticamente solo ai concerti, e che si sarebbe accontentata anche solo di quello se qualcuno non gli avesse probabilmente fatto notare che era ora di farne un secondo, giusto perché la gente dopo il concerto non debba spendere i propri soldi esclusivamente in birre, facendo felici i gestori dei locali, ma un po' meno le tasche dei musicisti. Nulla toglie che in questi 49 minuti ci si diverta eccome, che la title-track (un jug-band country?) e una poppeggiante Perspicacious inducono ad una sana pressione del tasto repeat, che qualcosa magari non convince (Mano Negra, un vero pasticcio),ecc, ecc. Ruspanti e di sostanza, come si conviene a dei veri cow-punks del 2000.
(Nicola Gervasini)

www.thefamous.net
www.cdbaby.com/cd/TheFamous2


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