domenica 6 marzo 2011

T-BONE on the movie


La telecamera ha colto T-Bone Burnett fin dal suo esordio nel mondo del rock che conta, e dietro quella cinepresa, a condannare la sua musica ad una continua simbiosi con il mondo delle immagini, c’era non a caso il Bob Dylan regista/musicista del film Renaldo e Clara (1978). Ne ha fatta tanta di strada da allora quel giovane chitarrista, che da artista fallito (mal venduti, ma tutti interessanti i suoi dischi), si è pian piano trasformato nel produttore più richiesto nel mondo del classic-rock, una presenza fissa al fianco di old-rockers allergici alla pensione (Gregg Allman, Elton John & Leon Russell, John Mellecamp sono solo i più recenti). Ma tra i tanti Grammy Awards vinti come creatore di suoni, il posto d’onore lui lo riserva all’oscar assegnato al brano The Weary Kind, interpretato da Ryan Bingham per commentare l’epopea country di Crazy Heart di Scott Cooper. Una sorta di premio alla carriera per un musicista che già aveva sfiorato la statuetta nel 2004, con il tema di Ritorno a Cold Mountain di Anthony Minghella (Scarlet Tide, scritta con Elvis Costello e cantata da Alison Krauss). Fu Wim Wenders comunque il primo ad intuire le potenzialità evocative del suo suono in Fino Alla Fine del Mondo (1993), ma è stato il sodalizio con i fratelli Joel ed Ethan Cohen a rivelarsi il più fruttuoso, iniziato con una consulenza per la soundtrack de Il Grande Lebowski, e culminato con quel monumento al bluegrass-revival che è stata la vendutissima colonna sonora di O Brother, Where Art Thou?.

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