venerdì 8 marzo 2013

VARI - THE LOWE COUNTRY





Autori Vari
Lowe Country - The Songs of Nick Lowe
[Fiesta Red 2012]

www.fiestaredrecords.com


 File Under: Lowe-fi

di Nicola Gervasini (04/02/2013)



Sconvolge sempre realizzare quanto poco della produzione di Nick Lowe sia arrivato al grande pubblico. (What's So Funny 'Bout) Peace, Love, and Understanding, che resta il suo brano più celebre e rivisitato, è pur sempre una di quelle canzoni adorate dagli appassionati, ma a stento ricordata dal mondo delle radio se non nella versione di Elvis Costello, che ebbe un certo successo trent'anni fa. Lui le charts a suo nome le vide con il singolo Cruel To Be Kind, quarantesimo posto d'onore nel 1979, ma le sue tante e fondamentali produzioni non hanno mai prodotto evergreen degni dei "clasici" di Radio Capital se non per gli esordi del già citato Costello, alcuni fortunati singoli dei Pretenders e forse giusto Have a Little Faith in Me di John Hiatt. Eppure Lowe è un macigno che pesa sul rock inglese, per quanto ha fatto con i Brinsley Scharz negli anni settanta, da solo ancora fino ad oggi e come session man e produttore di qualità infallibile (storia vuole che sia sua la produzione del primo 45 giri del punk inglese, New Rose dei Damned).

La grande stima dei colleghi era già stata esibita in ben due tribute-album usciti nel 2001 (Labour of Love: The Music of Nick Lowe) e nel 2005 (il massiccio Lowe Profile: A Tribute to Nick Lowe), ma per il terzo appuntamento "Ad Memoriam" (sebbene lui sia vivo e vegetissimo) si è mosso il mondo della country-music, a tributo di quell'inglese che per primo capì quanto il country-rock di Gram Parsons potesse ben sposarsi con il pop inglese. Finanziato dalla piccola etichetta Fiesta Red appena creata da Rob Seidenberg, ex mente creativa della Rykodisc, e co-prodotto dall'esperto Gary Burnette (il sito Allmusic riporta 376 album in cui appare nei credits, ma ovviamente è stima per difetto), il disco riunisce una serie di artisti eterogenei, spesso non proprio strettamente "country" come Ron Sexsmith, e soprattutto con una carriera da outsider rispetto al dorato mondo nashvilliano. E' Austin infatti il centro da cui arrivano le riletture affidate a Caitlin Cary, Amanda Shires o anche un energico Hayes Carll, mentre decisamente da fan appare la scelta dei brani, che evita le "hits" per riesumare testi più oscurri (Lately I've Let Things Slide) o divertissement recuperati dalle opere minori (All Men Are Liars).

In generale regna un'atmosfera rilassata e persino compassata come quella sciorinata dal padrone di casa negli ultimi anni, un self-control tutto "british" che impedisce però di considerare Lowe Country come imprescindibile se non come piacevole passatempo da musicofili. Forse proprio nel profilo low-fi delle versioni di Heart Of The City dei Chatham County Line o What's Shakin'on the Hill della dolce Lori McKenna risiede la ragione della poca notorietà acquisita dall'universo Lowe. E' "roba da intenditori" insomma, e persino i tributi sembrano sempre fatti apposta per ribadirlo. Tutto bene per chi legge le nostre pagine, ma forse se un giorno qualcuno avrà la balzana idea di fare un "Lowe-Pop-Tribute" con artisti da hit parade, ne verrà fuori un prodotto forse non buono per i nostri palati, ma sarà quello il momento giusto per capire quanto la sua scrittura conserva un potenziale da radio-airplay spaventosamente sottostimato.

:: La tracklist
Lowe Country: The Songs of Nick Lowe

1. Lately I've Let Things Slide - Caitlin Rose
2. Don't Lose Your Grip On Love - The Parson Red Heads
3. All Men Are Liars - Robert Ellis
4. I Love The Sound Of Breaking Glass - Amanda Shires
5. Marie Provost - JEFF the Brotherhood
6. I'm Gonna Start Living Again If It Kills Me - Hayes Carll
7. Lover Don't Go - Erin Enderlin
8. When I Write The Book - The Unsinkable Boxer
9. You Make Me - Colin Gilmore
10. Heart Of The City - Chatham County Line
11. What's Shakin' On The Hill - Lori McKenna
12. Crackin' Up - Griffin House
13. Where Is My Everything - Ron Sexsmith

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