Inverno Blu/Inverno
Rosso
(Angelica
Mente, 2013)
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“Talvolta, Angelica,
mente… non vuole che il mondo sappia i suoi pensieri più veri”. Con questa
introduzione si presentano anche dal vivo gli Angelica Mente, gioco di parole che rende alla perfezione lo
spirito dei testi poetici della vocalist Nicoletta
Magnani, poliedrico personaggio del mondo artistico varesino (pittrice,
scultrice, attrice, autrice, violoncellista e flautista, cantante, e dimentico
sicuramente qualcosa..). Da più di cinque anni Nicoletta dà vita a questo
intrigante progetto musicale con il chitarrista Paul Monari, cultore dell’inconfondibile sound delle Ovation e del
fingerpicking. Dopo aver addirittura avuto l’onore di fare da gruppo spalla al
tour italiano dei Buena Vista Social Club nel 2008, il duo si è preso il giusto
tempo per realizzare il disco d’esordio, che è diventato addirittura un doppio
(acquistabili separatamente comunque). Inverno
Blu e Inverno Rosso,
caratterizzati dalla bella copertina realizzata dalla stessa Magnani, fanno
parte di quella categoria di musica italiana impossibile da catalogare, magari
posizionabile in quel generico “musica acustica d’autore alla Premio Tenco”. Inutile
comunque cercare paragoni, la loro personalissima formula è davvero l’aspetto
più interessante di questo esordio, che dimostra che forse a prendersi del
tempo è ancora possibile uscirsene con qualcosa di irriproducibile. Quello che
è certo è che questi quattordici brani vanno assaporati in silenzio e con
attenzione, per cogliere il perfetto incastro tra le parole e il violoncello
della Magnani e il particolare tocco di
Monari. I due dischi, ben prodotti da Niccolò
Maggio, seguono due mood diversi,
più introverso e intimista quello di Inverno
Blu (titoli come La Distanza,
L’ombra, Il Vuoto rendono bene l’idea), più sperimentale quello di Inverno Rosso, fin dal particolare
arrangiamento di L’inizio e la fine del
mio cuore e una versione con fisarmonica della title-track, ma anche con
bellissime ballate come Semplice e Facile (anche qui titoli che già
esprimono il senso della divisione in due del progetto). Non è per tutti questo
doppio inverno, perché cerca l’energia nel ritmo delle frasi e non in quello di
una batteria inesistente, ma se vi entra nel cuore può anche arrivare a
scottare.
Nicola Gervasini
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