mercoledì 22 maggio 2019

ELLI DE MON

Elli De MonSongs Of Mercy And Desire[Pitshark Records 2018] 
 
File Under: Nordest blues
pitshark.com
di Nicola Gervasini
Non è la prima volta che ci occupiamo di Elli De Mon, nickname virato in blues di Elisa De Munari, che ha pubblicato proprio allo scadere del 2018 questo Songs Of Mercy And Desire, suo terzo album, e ideale seguito del precedente EP Blues Tapes: The Indian Sessions. Lei ama definirsi “One Woman Band” per quella sua caratteristica di esibirsi e registrare in solitaria il suo blues volutamente grezzo e aggressivo, lontano discendente di quello di Son House, di cui la De Mon qui riprende e rielabora Grinnin’ in Your Face. Ma anche una musica parente più estrema del blues alternativo offerto da Jon Spencer (che non a caso la volle ad aprire i propri concerti italiani) o perfino degli White Stripes in alcune svisate più elettriche (Louise). Ma la forza di un disco davvero coinvolgente e maturo è la capacità di non usare la facile strada delle cover (quella di Son House è l’unica), quanto di cercare una nuova via al songwriting blues. Nascono così una gran bella ballata come Flow, un dark-gospel sulle violenze domestiche come Tony (dove intervengono la voce di Phill Reynolds, nome d’arte dell’italiano Silva Cantele, e il sax di Matt Bordin dei Mojomatics) e altri episodi come la dark Elegy, la ballata Riverside o una Chambal River inacidita dal sitar. Interessanti anche i testi, pieni di storie personali dove anche il Veneto diventa teatro delle stesse vicende di lotta e resistenza che hanno animato la musica del Mississippi. Un disco che piacerebbe molto allo scrittore Massimo Carlotto quando racconta i suoi blues per cuori fuorilegge in salsa veneta.

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