venerdì 24 maggio 2019

STERBUS

SterbusReal Estate/ Fake Inverno[Sterbus/ Zillion Watt Records 2018]
 File Under: Exile on Streets of Romesterbus.bandcamp.com
di Nicola Gervasini
“Ci scusiamo per aver fatto un doppio album, ma non avevamo tempo per farne uno singolo”. Scherzano così gli Sterbus, duo romano formato da Emanuele Sterbini e Dominique D'Avanzo, sulla loro imponente nuova opera Real Estate/ Fake Inverno, disco in due cd “stagionali” costruito sull’idea che i bravi artisti non sono quelli che seguono uno stile, ma che fanno propri tanti stili diversi. Diciassette canzoni in cui troverete davvero di tutto, dal Bowie che risuona nel sax dell’inizialeFall Awesome o nel finale di Shine a Light, al power-pop di Maybe Baby o Prosopopeye. Bello il gioco delle due voci tra i due artisti, con la D’Avanzo che ha una voce che può ricordare sia la Moe Tucker dei Velvet (In This Grace), così come la Exene Cervenka degli X (Lioness). Ma a loro piace mischiare parecchio, magari anche riff alla Husker Du con il prog (Razor Legs), echi dark (Adverse Advice MCCCXLVII) con il brit-pop chitarristico alla Johnny Marr (Little Miss Queen of Light Mate in 4/4), fino al sognante indie-folk della title-track o alle sventagliate garage-rock di Stoner Kebab. Anche un brano come Micro New Wave appare come una pop-song perfetta che in altri tempi sarebbe potuta anche divenire una probabile hit. Lunga la lista degli ospiti in studio, dove spiccano il terzo membro ad honorem Bob Leith dei Cardiacs, batterista fisso della band, e Tim Rogers, che interviene nella beatlesiana Emy’s Fears. Una delle migliori sorprese del 2018 dei nostri sotterranei.

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