domenica 7 luglio 2019

APPARAT


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LP5
Realease Date: 22 marzo 2019
Mute Records

Dopo la fortunata parentesi come Moderat, portata avanti per tre album con la band dei Modeselektor, il tedesco Sascha Ring torna al suo abituale nickname Apparat con un album che ha recentemente presentato anche in un tour italiano. Lui è noto ormai soprattutto per il brano Goodbye, sentito in parecchie serie televisive di successo come Breaking Bad o Dark, ma anche per le soundtracks degli ultimi film del nostro Mario Martone (Il Giovane Favoloso e Capri-Revolution). LP5 è un disco che riporta la musica di Apparat in ambito elettronico, ma come ormai ci ha abituato da tempo, non solo. Si cerca il Bowie berlinese fin dalla scelta di registrare agli Hansa Studios di Berlino, ma alla fine quello che troviamo è un perfetto esempio di come la musica dell’appena scomparso Mark Hollis e dei suoi Talk Talk abbia scritto in anticipo di anni tantissimo di quello che dai Radiohead ad oggi abbiamo ascoltato in questo ambito. Sicuramente ai Talk Talk (con anche somiglianze evidenti) si rifanno l’inizio con tromba di VOI.DO e il duello tra il vibrante pianoforte e l’organo di Outlier, brani dove Apparat anche vocalmente cerca l’inconfondibile stile di Hollis. Ma altrove si sperimentano trip-hop moderni come Dawan o Laminar Flow, mentre l’influenza di Thom Yorke e soci si fa pesante in Heroist. Il pregio del disco è l’aver comunque lasciato il focus sulle canzoni e non solo sulle sperimentazioni sonore e rumoristiche, dando sostanza ad una forma perfetta e maniacale come si richiede al genere.  I momenti di sperimentazione non mancano come nel passaggio di poco meno di due minuti di Means Of Entry, l’ambient pura di Eq-Break, il gioco di voci filtrate e archi (suonati dall’ottimo Philipp Thimm) di Caronte o in una Brandendburg che incorpora un coro brit-folk in uno scenario futuristico.  Si balla solo nel finale di Gravitas, dove, dopo una intro elettronica, parte una sorta di revival della disco dance anni 90 su cui Apparat finisce a recitare una poesia. Disco vario e affascinante, sicuramente anche furbo nel suo rimestare in fondo ingredienti già noti nel tempo con una marca personale non sempre riconoscibilissima, un limite forse ormai inevitabile per un prodotto che vuole comunque essere accessibile al grande pubblico guadagnato come Moderat. Lo stesso Ring infatti nelle interviste ha dischiarato che le due carriere proseguiranno contemporaneamente, lasciando ad Apparat il compito di portare avanti una ricerca musicale di cui questo LP5 pare essere solo un punto di passaggio
Nicola Gervasini

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