LP5
Realease
Date: 22 marzo 2019
Mute
Records
Dopo la fortunata parentesi come
Moderat, portata avanti per tre album con la band dei Modeselektor, il tedesco Sascha Ring torna al suo abituale
nickname Apparat con un album che ha
recentemente presentato anche in un tour italiano. Lui è noto ormai soprattutto
per il brano Goodbye, sentito in
parecchie serie televisive di successo come Breaking
Bad o Dark, ma anche per le
soundtracks degli ultimi film del nostro Mario Martone (Il Giovane Favoloso e Capri-Revolution).
LP5 è un disco che riporta la musica
di Apparat in ambito elettronico, ma come ormai ci ha abituato da tempo, non
solo. Si cerca il Bowie berlinese fin dalla scelta di registrare agli Hansa
Studios di Berlino, ma alla fine quello che troviamo è un perfetto esempio di
come la musica dell’appena scomparso Mark Hollis e dei suoi Talk Talk abbia
scritto in anticipo di anni tantissimo di quello che dai Radiohead ad oggi
abbiamo ascoltato in questo ambito. Sicuramente ai Talk Talk (con anche
somiglianze evidenti) si rifanno l’inizio con tromba di VOI.DO e il duello tra il vibrante pianoforte e l’organo di Outlier, brani dove Apparat anche
vocalmente cerca l’inconfondibile stile di Hollis. Ma altrove si sperimentano
trip-hop moderni come Dawan o Laminar Flow, mentre l’influenza di Thom
Yorke e soci si fa pesante in Heroist.
Il pregio del disco è l’aver comunque lasciato il focus sulle canzoni e non
solo sulle sperimentazioni sonore e rumoristiche, dando sostanza ad una forma
perfetta e maniacale come si richiede al genere. I momenti di sperimentazione non mancano come
nel passaggio di poco meno di due minuti di Means
Of Entry, l’ambient pura di Eq-Break,
il gioco di voci filtrate e archi (suonati dall’ottimo Philipp Thimm) di Caronte o in una Brandendburg che incorpora un coro brit-folk in uno scenario
futuristico. Si balla solo nel finale di
Gravitas, dove, dopo una intro
elettronica, parte una sorta di revival della disco dance anni 90 su cui
Apparat finisce a recitare una poesia. Disco vario e affascinante, sicuramente
anche furbo nel suo rimestare in fondo ingredienti già noti nel tempo con una
marca personale non sempre riconoscibilissima, un limite forse ormai
inevitabile per un prodotto che vuole comunque essere accessibile al grande
pubblico guadagnato come Moderat. Lo stesso Ring infatti nelle interviste ha
dischiarato che le due carriere proseguiranno contemporaneamente, lasciando ad
Apparat il compito di portare avanti una ricerca musicale di cui questo LP5 pare essere solo un punto di
passaggio
Nicola Gervasini
Nessun commento:
Posta un commento