Ma siccome si nasce incendiari, ma si muore pompieri, il Jackson maturo e ormai fuori dallo star-system degli anni 2000 è un musicista che è venuto a patti con tutte le sue anime, producendo dischi di pop anni ottanta (Night and Day II del 2000), un ritorno al pub-rock (Volume 4 del 2003), un altro tributo al jazz (The Duke del 2012) ne infine Rain del 2008, il suo disco migliore di questa fase, in quanto semplicemente un disco di buone canzoni alla Joe Jackson. Fast Forwardriparte da lì, da questo suo nuovo stile seccamente pop, diretto all'essenziale, che fa tesoro di tutto il suo più tipico armamentario senza esibire proclami concettuali da guru musicale. Potrebbe essere il suo Big World degli anni duemila questo progetto, nato come viaggio in quattro tappe con differenti sessioni di registrazioni effettuate a New York (dove troviamo la chitarra di Bill Frisell in session), Berlino (qui con Greg Cohen e la chitarra di Dirk Berger), Amsterdam (con una intera orchestra) e l'interessante collaborazione a New Orleans con la funky-band dei Galactic. Più di un ora di musica, e due cover che riassumono tutte le sue origini, una See No Evil dei Television che lo riconcilia nuovamente con il rock dei suoi esordi, e una Good Bye Jonny che viene dal mondo del cabaret berlinese. Per il resto ci si perde un po' in un mare di materiale che va dall'ottimo (la title-track, ma soprattutto la notevole Junkie Diva o il grazioso singolo A Little Smile), alla normale amministrazione di un artista conscio di rivestire ormai un ruolo marginale, ma in fondo ancora fiero della sua musica. Forse Rain aveva qualche freccia in più al suo arco, e la lunghezza del progetto rende un po' dispersivo il risultato, ma Fast Forward ci conferma comunque che Joe Jackson ha smesso di cercare la formula più intelligente per fare musica, e oggi è forse più capace di un tempo di lasciarsi andare alle emozioni e al puro piacere di suonare del grande brit-pop. Il che non gli garantisce più sensazionali titoli sui giornali, ma un semplice seguito di fans fedeli e appassionati di buona musica che per dischi del genere continueranno a portagli un gran rispetto. |
mercoledì 13 gennaio 2016
JOE JACKSON
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
THE BEST OF 2024
I MIEI ALBUM DEL 2024 (THE MOST USEFUL POST OF THE YEAR) Ho inviato le mie liste personalizzate alle due webzine per cui scrivo, ne facc...
-
NICOLA GERVASINI NUOVO LIBRO...MUSICAL 80 UN NOIR A SUON DI MUSICA E FILM DEGLI ANNI 80 SCOPRI TUTTO SU https://ngervasini.wixsite.com...
-
Jonathan Jeremiah Good Day [ Pias/ Self 2018 ] facebook.com/jjeremiahmusic File Under: il nostro disco che suona… di Nicola Gerva...
Nessun commento:
Posta un commento