The Amazing Snakeheads Amphetamine Ballads (Domino/ Self 2014) murder ballads dominorecord |
Pare che gli scozzesi Amazing Snakeheads si siano rifiutati più volte di indicare dei riferimenti precisi della loro musica nelle prime presentazioni del loro disco d'esordio. Forse per darsi un tono da sporchi e bastardi del rock and roll al quale evidentemente ambiscono, o forse davvero perché non c'è n'era bisogno. Basta quel titolo malato del disco (Amphetamine Ballads), bastano le prime note di I'm A Vampire, il giro da blues febbricitante diNighttime, il vagito luciferino di Swamp Song o il talking di Flatlining (con sax in stile Stooges-Funhouse) per risentire i Birthday Party, ma anche i Beasts Of Bourbon (o gli Scientists all'occorrenza), fino anche a certi estremismi di Jon Spencer. Il cantante e chitarrista Dale Barclay cerca evidentemente Nick Cave nelle liriche, che si rivoltano in quel mix di sesso e morte a lui tanto caro (Where is my Knife?), mentre con la voce strilla e incute timore come un qualsiasi urlatore da garage passato nella storia del rock da Iggy Pop in poi. In alcuni casi l'effetto è veramente devastante (come nella pulsante Here It Comes Again), altre volte magari esagera ancora nell'atteggiarsi a personaggio maledetto e il gioco alla fine stanca un po' e diventa prevedibile (Memories), contando che inoltre spesso amano dilungarsi in code scatenate. In ogni caso è indubbio che il trio (completano la line-up William Coombe & Jordon Hutchison) è interessante, pur nel suo totalmente anacronistico immaginario.
(Nicola Gervasini)
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