lunedì 13 ottobre 2014

LEE FIELDS


 Lee Fields 
Emma Jean[Truth And Soul Records  2014]

leefieldsandtheexpressions.com

 File Under: new old soul
di Nicola Gervasini (30/06/2014)
Tra i tanti eroi del rinnovato mondo del soul, Lee Fields è sicuramente uno dei più miracolati. Lui è sulla piazza fin dal 1973, ma fino agli anni 2000 non era mai riuscito ad arrivare ad un significativo successo, con pochi dischi persi nella notte dei tempi (da ritrovare Let's Talk It Over del 1979 ). Prodotti che pochi avrebbero ricordato se Sharon Jones non l'avesse riesumato coinvolgendolo in un memorabile duetto presente nell'album Naturally del 2005. Da allora Lee Fields ha trovato la forza di diventare un nome di punta del new-soul, raffinando molto il suo stile (un tempo fin troppo legato allo schema-James Brown), e arrivando nel 2009 a pubblicare il suo disco più importante (My World).

Emma Jean, album che segue il comunque valido Faithful Man del 2012, arriva quando forse il soul-revival è giunto un po' ad un punto morto, con la stessa Sharon Jones che ormai non può altro che riproporre lo stesso sound (si veda il recente Give the People What They Want), e le nuove leve che stanno fallendo a portare nuove idee, se non qualche piccola variazione sul tema (come gli elementi rock alla Kravitz sentiti da Curtis Harding nel comunque notevole Soul Power). Emma Jean quindi non regala sorprese, ma ribadisce conferme, con un Fields sempre più portato alla smooth-ballad (Just Can't Win) e con sempre meno ritmo funky nel motore (ci prova, senza troppo riuscirci, in Standing By Your Side). Fields è uno che ha tanta di quella gavetta sulle spalle che potete andare sul sicuro che se deve affrontare una soul-ballad alla Otis Redding come Eye To Eye sa benissimo come fare a strapparvi una lacrima, così come sa dare la giusta energia agli innesti di blues dell'ottima In The Woods.

Ma per il resto anche lui viaggia in un déjà vu non sempre brillante (Paralyzed), o che paga troppi debiti (Bobby Womack - recentemnte scomparso - che dirà da lassù risentendosi in Stone Angel?), in cui spesso il soul-sound di stampo classico sovrasta la canzone (It Stills Gets Me Down). Se comunque volete approcciare il personaggio per la prima volta c'è in ogni caso di che rimanerne soddisfatti, magari per la bella cover (quasi countreggiante) di Magnolia di JJ Cale, o per il teso groove di Talk To Somebody e il bel gioco di fiati e percussioni dello strumentale All I Need (utile per far sfogare i suoi Expressions). Il New Soul era già vecchio nelle intenzioni quando è nato a metà degli anni 2000, figuratevi ora che lo sta diventando veramente, anche quando resta pur sempre un bel sentire come in questo caso.


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