lunedì 9 novembre 2015

CESARE BASILE

Le ultime notizie su Cesare Basile e sulla sua indole da indipendente erano quelle di un clamoroso rifiuto dell’ambita Targa del Premio Tenco, sorta di Sacro Graal della musica d’autore italiana, in segno di protesta per le politiche vessatorie della SIAE. Lo aveva vinto nel 2013 grazie ad un disco impermeato da liriche in siciliano, un definitivo ritorno alle origini dopo un percorso artistico che dall’alternative-rock anglofono degli esordi con i Candida Lilith e i Quartered Shadows, lo aveva portato a sposare una formula tutta personale che ha prodotto tanti ottimi dischi (anche per altri artisti, vedasi la bella collaborazione con Nada). Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più (Urtovox/Audioglobe) è il più classico degli album in cui l’artista di turno tira le somme di una carriera, mischiando sapori e storie nere regionali in lingua (Araziu Stranu, A Muscatedda) a testi d’autore (Filastrocca di Jacob Detto il Ladro).  A volte sembra una versione sudista di un disco di Vinicio Capossela (Franchina), ma alla fine è al De André di Nuvole o Anime Salve che brani come la title-track (che assomiglia a La Domenica delle Salme) o La Vostra Misera Cambiale guardano maggiormente. Lo aiutano alcuni vecchi amici come Manuel Agnelli, Rodrigo D’Erasmo o la bella voce di Simona Norato  per un album, a tratti (splendido il blues-siculo di Ciuri), davvero di altissimo livello.

Nicola Gervasini

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