Le ultime notizie su Cesare
Basile e sulla sua indole da indipendente erano quelle di un clamoroso rifiuto dell’ambita Targa del Premio
Tenco, sorta di Sacro Graal della musica d’autore italiana, in segno di
protesta per le politiche vessatorie della SIAE. Lo aveva vinto nel 2013 grazie
ad un disco impermeato da liriche in siciliano, un definitivo ritorno alle
origini dopo un percorso artistico che dall’alternative-rock anglofono degli
esordi con i Candida Lilith e i Quartered Shadows, lo aveva portato a sposare
una formula tutta personale che ha prodotto tanti ottimi dischi (anche per
altri artisti, vedasi la bella collaborazione con Nada). Tu prenditi l'amore che vuoi e
non chiederlo più (Urtovox/Audioglobe) è il più classico degli album in
cui l’artista di turno tira le somme di una carriera, mischiando sapori e
storie nere regionali in lingua (Araziu
Stranu, A Muscatedda) a testi d’autore (Filastrocca
di Jacob Detto il Ladro). A volte
sembra una versione sudista di un disco di Vinicio Capossela (Franchina), ma alla fine è al De André
di Nuvole o Anime Salve che brani come la title-track (che assomiglia a La Domenica delle Salme) o La Vostra Misera Cambiale guardano
maggiormente. Lo aiutano alcuni vecchi amici come Manuel Agnelli, Rodrigo
D’Erasmo o la bella voce di Simona Norato per un album, a tratti (splendido il
blues-siculo di Ciuri), davvero di
altissimo livello.
Nicola Gervasini
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