sabato 25 aprile 2009

YARN - Empty Pockets


4/4/2009
Rootshighway

VOTO: 6,5

Ascolti gli Yarn e cominci già ad immaginarti qualche musicista attempato, magari intento a registrare con amici alcune canzoni nate sulla veranda di casa nelle calde notti di estate. Volenti o nolenti ogni musica crea il suo immaginario stereotipato, per cui grande sorpresa quando si scopre che una delle band più acclamate dai siti di country e bluegrass americani è stata sputata fuori dai fumosi locali di Brooklyn. Nel 2007 il loro omonimo album d'esordio si era piazzato al quattordicesimo posto nella Americana Music Association's Top 40 chart, e questo secondo sforzo, intitolato Empty Pockets, ha già ricevuto qualche importante attenzione di settore. Blake Christiana e Trevor MacArthur (voce e chitarra), Andrew Hendryx (Mandolino), Rick Bugel (Basso) e Jay Frederick (batteria) animano da ormai cinque anni un combo dedito al concetto più stretto e rigido di "americana", un bluegrass di vecchia fattura che può anche avvicinarsi a quanto prodotto in questi anni dagli Old Crow Medecine Show, unito però ad una vena alt-country ante-litteram.

La cosa è evidente nei testi, spesso intimi e uggiosi, a dispetto del clima gioioso di queste quindici canzoni, Eppure anche nelle liriche la tradizione viene alla fine comunque rispettata, se è vero che le pene d'amore cantate nella title-track finiscono inesorabilmente ad annegare in qualche bar di New York. Vita da artista quella raccontata dagli Yarn, tra locali zozzi, concerti avventurosi e storie da strada, come la Can't Slow Down che apre le danze, una storia vista con l'ottica dell'ubriaco al volante che potrebbe tranquillamente essere usata per una campagna contro l'assunzione d'alcool da parte degli automobilisti. Tutto Empty Pockets scivola piacevolmente nello stereo senza troppi intoppi, la band non ama i colpi di testa stilistici, e preferisce viaggiare sempre sul sicuro. Questo finirà però per rappresentare il loro grosso limite, considerando che il cd è lungo e con evidentemente qualche brano di troppo. Bazzicando i locali della Grande Mela i ragazzi si sono anche assicurati l'intervento vocale di Edie Brickell nella deliziosa I'm Down, mentre l'ex Whiskeytown (e successivamente nelle Tres Chicas) Caitlin Cary anima le danze di 5 Guitars, collaborazioni prestigiose che però non aggiungono molto al menu.

Autoprodotto e interamente scritto dal funambolico Blake Christiana (al quale però manca il "magic touch" sia come vocalist che come autore), Empty Pockets è un passatempo consigliato solo agli amanti del bluegrass, o magari a chi sta decidendo di dedicarsi alla nobile arte del mandolino, visto che quello di Andrew Hendryx sembra avere molto da insegnare in materia e rappresenta uno degli elementi più notevoli del cd. Brani come Christopher Street, Roadhouse o l'accorata You Don't Love Me Anymore possono tranquillamente finire nelle vostre playlist senza nulla togliere al vostro prezioso tempo di attenti ascoltatori.
(Nicola Gervasini)



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