martedì 1 febbraio 2011

FRANCESCO LUCARELLI - Find The Light


La prima pietra è stata la partecipazione al progetto I Like It Better Here - Music from Home, (in cui Francesco Lucarelli si faceva accompagnare nientemeno che da Graham Nash all'armonica in Mr Sunshine), la casa invece si chiama Find The Light, il suo primo album. Romano, appassionato di fotografia e rock (sua la fanzine Wooden Nickel e una biografia in 3 volumi su Crosby, Stills, Nash & Young, scritta a due mani con il qui presente Stefano Frollano), Lucarelli è un veterano ormai come musicista, ma solo ora sta muovendo i primi passi discografici, e per farlo ha inseguito il lungo sogno della West Coast anni 70, probabilmente la scena straniera più amata dagli italiani di un tempo dopo il progressive inglese. Vedere il nome di Nash nei crediti di un nostro artista indipendente resta pur sempre una bella soddisfazione, così come poter vantare il mixaggio di Stephen Barncard (nei 70 stava dietro le consolle dei Grateful Dead, Van Morrison, Jefferson Airplane, Doobie Brothers, Joe Cocker, Creedence Clearwater Revival…..).

Find The Light (prodotto dallo stesso Lucarelli con l'aiuto di Ermanno Labianca) nasce quindi innanzitutto come atto d'amore verso un mondo musicale che ha marchiato una generazione, non è necessariamente uno scimmiottamento da fan di provincia, semplicemente una raccolta di brani che nascono in quell'humus e non hanno potuto prescinderne neanche in fase di produzione. Registrato nell'arco di dieci anni con musicisti americani di gran livello (spiccano i contributi di Jason Raymond e Jeff Pevar, fidi compagni di David Crosby nell'avventura CPR), e con una folta e nutrita schiera di validi session men di casa nostra (non possiamo citarli tutti), il disco vien ben definito dalle note di copertina scritte da Dave Zimmer (autore della biografia ufficiale di Crosby Stills e Nash), che evidenzia come la parentela con il passato del disco non sia solo stilistica, ma anche per il fatto che il cd ha una sua unitarietà che stona molto nell'era dei singoli mp3 scaricati a 0,99 centesimi. Un'impressione che confermiamo, perché i nove brani scritti da Francesco riescono a ricreare un mondo come neanche più i dischi più recenti di Jackson Browne hanno la forza di rievocare.

Prima di arrivare alla già nota Mr Sunshine (sono ipotizzabili riferimenti a qualche personaggio politico nostrano in questo "Signor Solare che non potrà mai convincerci"?), riproposta come pezzo forte anche in questo disco, si passa da una Fat City che apre le danze in modo forse fin troppo scolastico (ma le chiuderà bene con una buona versione acustica a due voci con Luisa Capuani), ma anche da una splendida If Trees Could Talk che rispolvera le ballate vocali tanto care a Crosby nel migliore dei modi. Sempre in zona CPR si muove anche l'ariosa Pictures On The Wall, con grandi cori e slides alla David Lindley (qui fornite da Pevar) in evidenza, mentre Stranger In This Land è l'unico brano non autografo, un duetto con l'autore Sonny Mone, che qualcuno ricorderà come membro dei Crazy Horse nei periodi di libera uscita dai programmi di Neil Young (era una delle menti pensanti dell'album Left For Dead del 1989, disco per nulla memorabile a dir la verità). Convince di più l'acustica Good Day, brano semplice dove Lucarelli sembra trovarsi più a suo agio, mentre è evidente in After The Twilight il tentativo di cercare la profonda vocalità di Crosby (il risultato, forse per l'arrangiamento molto affettato caratterizzato dall'oboe di Michele Piersanti, sembra più vicino al Van Morrison recente).

Si chiude con un'energica The Cage un album ben fatto e convinto, forse ancora penalizzato dalla vocalità non sempre incisiva di Francesco (bene quando va su tonalità malinconiche alla Jackson Browne, un po' meno quando ci sarebbe da alzare i toni) e da una scrittura che ancora resta nel recinto dell'omaggio/imitazione. Ma Find The Light voleva appunto essere questo probabilmente, un semplice tributo, per qualcosa di più personale attendiamo magari di sentire le sue composizioni in italiano.
(Nicola Gervasini)

www.francescolucarelli.com
www.route61music.com


1 commento:

Anonimo ha detto...

You cannot judge a tree by its bark.

BILL RYDER-JONES

  Bill Ryder-Jones Lechyd Da (Domino 2024) File Under:   Welsh Sound I Coral sono da più di vent’anni   una di quelle band che tutti...