mercoledì 12 settembre 2012

DISCHI DA ISOLA DESERTA...BOB DYLAN



Bob Dylan

Blonde on Blonde

[Columbia 1966]

 340 pt.
1. Rainy Day Women #12 & 35 // 2. Pledging My Time // 
3. Visions Of Johanna // 4. One Of Us Must Know (Sooner Or Later) // 
5. I Want You // 6. Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again // 
7. Leopard-Skin Pill-Box Hat // 8. Just Like A Woman // 
9. Most Likely You Go Your Way (And I'll Go Mine) // 
10. Temporary Like Achilles // 11. Absolutely Sweet Marie // 
12. Fourth Time Around // 13. Obviously Five Believers // 
14. Sad-Eyed Lady Of The Lowlands
Mentre il mondo gli chiedeva di tenere fede al suo ruolo di nuova guida
spirituale delle nuove masse di giovani americani, nel 1966 Dylan
si dimette definitivamente da nuovo santone rock con il suo disco
oggi più riconosciuto e celebrato. Cosciente fin dal brano d'apertura
della lapidazione a cui andava incontro (everybody must get stoned…),
questo Dylan resta ancora oggi il più credibile esempio dell'artista che,
sordo alle necessità del proprio ruolo di star, propone con fierezza
la propria personale visione della vita. Questo spiega come mai,
a parte Just Like A Woman che è canzone nota anche a chi non mastica
il verbo Zimmerman, e tolte forse I Want You e Rainy Day Woman
(che non mancano mai nei The Best e nei tributi all'autore),
il resto di questo doppio album è composto principalmente da
ostici e verbosi brani adorati dai fans, ma ben poco masticati dal
grande pubblico. Il simbolo del disco è dunque Visions Of Johanna,
per molti - ma anche a detta del suo stesso autore - uno dei testi
più alti della sua opera, brano difficile che rappresenta però al meglio
dove Dylan stava andando a parare in quel 1966. Disco governato dalle
figure femminili, dalla Joan Baez che stava lasciando alla Sara
con cui si era sposato tre mesi prima della pubblicazione, il Dylan di 
Blonde On Blonde guardava infatti ormai solo al privato, in un
momento in cui tutti gli chiedevano di continuare a combattere per il pubblico.
Ma la sua risposta stavolta non soffiava nel vento,
ma era tutta in quell'espressione tesa e infastidita della foto della copertina.
Sbiadita, come lo era la sua voglia di essere una rockstar.

(Nicola Gervasini)

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