Bruce Springsteen Darkness On the Edge of Town [Columbia 1978] 574 pt. | ||||
1. Badlands // 2. Adam Raised A Cain // 3. Something In The Night // 4. Candy's Room // 5. Racing In The Street // 6. The Promised Land // 7. Factory // 8. Streets Of Fire // 9. Prove It All Night // 10. Darkness On The Edge Of Town | ||||
Non esiste recensione o scritto su Darkness On The Edge Of Town che non parta dalla sofferta genesi del disco e dalla tragedia di un artista nel pieno dello zenith creativo costretto a tenere nel cassetto tonnellate di materiale di primissima qualità per meri motivi contrattuali. E proprio dalla scelta dolorosa di dover arrivare a dieci brani su almeno una cinquantina papabili nasce anche l'eterna discussione se era questo poi il disco migliore che lo Springsteen del 78 poteva far uscire o no. Di certo, al di là della riconosciuta grandezza del materiale (che ne fa il disco più amato dai suoi hard-fans), lo straordinario risultato della raccolta fu proprio quello di apparire come un opera unitaria, quasi un concept-album dedicato alla grande depressione del sogno americano post-Nixon e post-Vietnam, un diario perfetto di quel viaggio immaginario che dalle Badlandsdel mondo post-industriale del New Jersey e delle sue oscure periferie, portava ad una terra promessa ormai lontana. Tracks e The Promise hanno dato conferma che ci sarebbe potuto stare anche dell'altro, ma alla fine è meglio che sia andata così, perché anche la sostituzione di alcuni brani considerati "minori" come Factory oStreets Of Fire avrebbe tolto mattonelle portanti ad una costruzione pressoché perfetta. Il risultato è il suo disco più dark, l'altra faccia del tronfio e battagliero Born To Run, quella della foto di copertina dove sembra che abbia appena smesso di piangere e stia cercando una qualche motivazione per ripartire. (Nicola Gervasini) |
giovedì 13 settembre 2012
DISCHI DA ISOLA DESERTA...BRUCE SPRINGSTEEN
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4 commenti:
Complimenti per questa serie dei Dischi da isola deserta.
Ti presento la serie che sto realizzando: 45 45s at 45.
http://conventionalrecords.wordpress.com/
tutti più che condivisibili direi...gli anni 80 che si ricordano volentieri
questi fanno parte di uno speciale più ampio, frutto di votazione dei lettori del sito rootshighway
http://www.rootshighway.it/speciali/desert_island/desert_island.htm
Che stordito... Avevo votato anch'io! Non avevo capito che erano quelle schede... Isola in ottima compagnia!
Si, penso anch'io che il disco sia perfetto così com'è, anche con le sue "impefezioni". Perchè alla fine dell'ascolto, ti comunica effettivamente lo stato d'animo dell'artista in quel periodo. Grande. Sicuramente da isola deserta,ma anche metropoli, città, paese o agglomerato. Per tutti i posti e luoghi. Per sempre e per tutti.
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