An Early
Bird
Diviner
(Greywood
Record, 2021)
Terzo appuntamento sulle nostre
pagine in poco più di tre anni con la musica di Stefano de Stefano, alias An
Early Bird, segnalato a suo tempo con i precedenti Of Ghosts &
Marvels nel 2018 e Echoes Of Unspoken Words del 2020. Questo nuovo Diviner
però esce per l’etichetta tedesca Greywood Record, segno tangibile sia di
quanto sia maturata la scena indipendente anglofona italiana, ma anche di
quanto il mercato nostrano sempre meno sembra ricettivo a questo tipo di artista
(di fatto il grande salto di popolarità avuto da molti artisti dei bassifondi indipendenti
italiani ha richiesto una proposta nella nostra lingua). Il singolo Under My
Skin contiene già tutti gli elementi della sua musica, con riflessioni sull’amore
cantati in puro stile da indie-folker e con aperture melodiche e pop nel
finale, elementi che era ancora più nel primo singolo fatto uscire ad
anticipare l’album Holding Onto Hope. Particolare anche la cura nella
realizzazione dei video, con il primo che omaggia Il Piccolo principe e il
secondo che vede protagonista un bellissimo gatto bianco. An Early Bird
comunque gioca spesso con l’alternarsi di aperture scarne e acustiche, con
successiva esplosione di tastiere e percussioni (Help Me Shine, Fishes
In The Ocean, Mullholland Drive e Prayers In The Temple
partono con chitarra acustica, Angela o Bad Timing come una
piano-song). Molto belle anche One Week e Go All Out, sempre
sorrette da un bel pianoforte, che confermano anche quanto spesso il suo modo
di cantare e arrangiare oggi ricordi molto i dischi del mai dimenticato Tom McRae
dei primi anni 2000.
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