Agnese Valle - I Miei Uomini
Maremmano Records, 2024
Nata clarinettista classica, con
tanto di diploma al conservatorio, Agnese Valle si è trasformata in una delle
più interessanti cantautrici del sottobosco musicale italiano. Tre album
all’attivo, fin dall’esordio Anche Oggi Piove Forte... che nel 2014 la portò
subito tra i finalisti della Targa Tenco come opera prima, seguito poi da
Allenamento al Buonumore del 2016 (che è anche il titolo di una trasmissione
radiofonica tenuta su Radio Elettrica) e Ristrutturazioni del 2020. Per il suo
quarto album l’artista romana ha voluto comporre un omaggio alle maggiori
influenze della sua arte, con un disco di cover italiane significativamente
intitolato I Miei Uomini. Oltre ad esser un disco ben prodotto e arrangiato, l’album
è anche un significativo esempio di come in fondo il cantautorato classico
italiano (ad esempio quello di Francesco Guccini, di cui qui si riprende in
chiave quasi trip-hop la splendida Autogrill) e quello più indipendente degli
anni 2000 (ad esempio Brunori Sas, di cui si rilegge Kurt Cobain) siano figli
della stessa musa ispiratrice. Poi, si sa, quando si tratta di cover così sta a voi decidere se ha senso fare il
confronto con l’originale o se lasciarvi trasportare da una interpretazione che
in fondo riscrive il brano come se fosse un inedito.
In ogni caso ci sono i grandi
nomi del nostro panorama musicale, da Francesco De Gregori reso in chiave melò
con La Valigia dell’Attore, una rilettura decisamente dance di Baratto di Renato
Zero (piacerebbe ai La Rappresentante della Lista fatta così, ma credo anche al
suo stesso autore), un Lucio Dalla del periodo d’oro con una curiosa ma riuscita
versione di Telefonami Tra Vent’Anni. Il percorso è scandito da un sottotitolo
che la cantautrice si permette di aggiungere ad ogni brano (ad esempio
Autogrill è “L’incontro”), creando così un ideale concept-album scritto da
penne altrui, ma decisamente personalizzato, con tanto di “Sipario” finale in
cui la cantautrice presenta a voce il disco, idea decisamente insolita di fare
crediti e ringraziamenti a tutti gli attori coinvolti nel progetto, e che serve
anche ad auto-festeggiare i suoi primi dieci anni di carriera.
Brani classici come Ragazzo Mio
di Luigi Tenco (ma portata al successo da Loredana Bertè, che l’ha riproposta come
auto-cover anche nel recente Festival di Sanremo) si intersecano perfettamente
con testi più recenti (ad esempio Altrove, bel brano di Morgan, che la Valle
rende quasi in stile Mina). Tra i brani compare comunque un inedito, La
Fioraia, bel pezzo firmato da Pino Martino. Prodotto da Fabrizio Fratepietro con un gusto
perfettamente calibrato tra fruibilità pop e velleità autoriali, I Miei Uomini
è un album che offre riletture intelligenti e comincia anche a fare un punto
della situazione su dove sia arrivata la canzone d’autore nostrana che potrebbe
essere utile a tutti. Costituisce in ogni caso una “milestone” importante nella
carriera di questa autrice che attendiamo presto con un nuovo lavoro di inediti
Nicola
Gervasini
VOTO: 7
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