Danny & The
Champions Of The World
What Kind Of Love
(Loose
Music, 2015)
File Under: Soul Survivors
Se chiedete a Londra di Danny Wilson vi risponderanno se
intendete forse la vecchia gloria calcistica
nordirlandese, oppure l’attuale difensore dei Rangers di Glasgow. Qualcuno
magari si ricorderà che negli anni 80 c’era una band scozzese con quel nome (un
loro brano sarà ripescato per la colonna sonora di Tutti Pazzi Per Mary). Forse
qualcuno vi dirà pure “ma non è uno dei Beach Boys?” confondendo lo spelling, ma
nessuno probabilmente vi parlerà dei Danny
& The Champions Of The World. Forse perché questa band britannica,
capitanata appunto da un Danny Wilson qualsiasi, sta riportando in auge un
sound che persino in New Jersey stanno cominciando a dimenticarsi, ma che non è
mai morto in una qualsiasi bettola irlandese dove la Guinness te la servono
sempre alla temperatura giusta. Fiati soul, american-rock di pura marca
Springsteen quando si ricorda dei dischi di Van Morrison, storie da
working-class, piglio da Commitments con una sezione fiati strabordante in puro
stile Southside Johnny (la voce lo ricorda molto). Lo stile di Wilson è presto
detto, e ci sarebbe quasi da archiviarlo subito tra gli inguaribili, e forse
anche un po’ patetici, nostalgici, se non fosse che What Kind Of Love è un
bel disco, come già era riuscito ad esserlo il precedente Stay True. Niente di nuovo, ma neanche troppo di inutile, perché un
brano come Precious Cargo è
esattamente quello che cerchiamo quando sentiamo la necessità di una perfetta
car-song da viaggio verso il tramonto, foste anche gli unici a transitare sulla
Brebemi. Quello che piace è però che Wilson è i suoi ragazzi non pensano solo
al sudore, ma ci mettono anche un po’ di sostanza, con una bella soul-ballad
come This Is Not A Love Song, wall of
sound spectoriani come Can I Change My
Mind, eleganti smooth-soul come The
Sound Of A Train. In più l’elemento di una steel guitar suadente e
martellante, a volte persin invadente (come nella title-track), a dare quel
tocco country-oriented che riporta tutti ai tempi del pub-rock e dell’amore dei
pub britannici per la musica di Nashville. In un certo senso potremmo definirli
come la risposta inglese a JJ Grey & The Mofro, con una bella guerra a suon
di fiati soul in cui southern rock da una parte e jersey-sound in questo caso
fanno a gara a chi meglio si adatta alle regole della soul-music. Forse al
momento vincerebbero ancora i Mofro, ma What Kind Of Love diminuisce
sicuramente il divario tra le due band con una serie di canzoni brillanti pur
nella loro banalissima struttura (Words
On The Wind), soluzioni musicali stra-battute, e musicisti che badano
all’impatto e non molto ai particolari. Lasciate stare quindi i mille rimandi
sparsi nel disco (Just Be Yourself fa
subito pensare a Beautiful Vision di Morrison), mettete What Kind Of Love nell’autoradio e mangiate l’asfalto a suon di
romantiche ballate soul e rock da dopolavoro…non ci sono più così tante
occasioni di poterlo fare senza sentirsi troppo vecchi e sorpassati.
Nicola Gervasini
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