Gruff
Rhys - The Almond & The Seahorse
2023, Rough Trade
Records
Quella di Gruff Rhys è una bella vicenda musicale, iniziata nell’ormai lontano 1988 con i Ffa Coffi Pawb, il gruppo alternative rock in lingua gallese con cui pubblicò ben quattro album. A fine anni novanta conobbe il successo internazionale con i Super Furry Anmals, con album come Fuzzy Logic e Guerrilla che ancora oggi rappresentano dei must have della scena brit-pop di quel periodo. Nel 2000 pubblicò con loro il disco Mwng, che riuscì a vendere discretamente pur essendo anche questo tutto in lingua gallese, idioma che gli inglesi stessi fanno fatica a comprendere, e quello fu forse l’ultimo grande atto di una band che comunque pubblicò altri 5 album prima di chiudere tutto nel 2009. Fermamente convinto che le proprie radici linguistiche potessero essere esportate anche fuori dal Galles, Rhys nel frattempo aveva pubblicato un disco di musica tradizionale nel 2005 (Yr Atal Genhedlaeth), prima che nel 2007 con il bellissimo Candylion si reinventasse una carriera. Nata se vogliamo sotto l’egida di un brit-folk di stampo classico, quasi a invadere il terreno riconquistato da James Yorkston come paladino di un suono tornato in auge negli anni zero, eppure la sua storia solista, arrivata al settimo album con Seeking New Gods del 2021, ha poi spaziato in vari generi e suoni, attestandolo come uno dei più brillanti pensatori di musica del Regno Unito. E lo dimostra anche con un prodotto particolare come The Almond & The Seahorse, che non è il suo nuovo vero album, ma una lunga (22 brani) colonna sonora, al momento pubblicata fisicamente sono in doppio LP in edizione limitata numerata, una scelta ormai sempre più consueta che dice molto su come il mercato della musica si stia ormai spostando solo verso un collezionismo di fascia alta. In ogni caso il disco può essere ascoltato anche nei servizi streaming, e se vi piacciono le colonne sonore o comunque i progetti principalmente strumentali che unsicono folk e elettronica con nonchalance, questo album potrebbe fare per voi. Anche perché tra i tanti titoli ci sono qui brani importanti come la bella Amen, che siamo sicuri non mancheranno di entrare nella sua abituale programmazione live. Per il resto Rhys compone musica da vero esperto cercando di rimanere fedele allo spirito drammatico della pellicola da commentare, un film dei registi Celyn Jones e Tom Stern sui postumi di un trauma cranico affrontati da una donna, che vede Charlotte Gainsbourg e la comica australiana Rebel Wilson tra le protagoniste. Rhys si era già cimentato in una colonna sonora nel 2014 per il film i Set Fire to the Stars del gallese Andy Goddard, ma qui è evidente che ha colto l’occasione per offrire alcune sperimentazioni utili alle sue opere principali, compreso l’utilizzo di una strumentazione decisamente vintage con largo uso del mellontron, ma senza dimenticare di offrire quei bozzetti pop come I Want My Life Back per cui è ormai riconosciuto e apprezzato nel mondo. Non consigliamo l’album come sua opera fondamentale, soprattutto se non conoscete già almeno i principali titoli di questo poliedrico artista, ma se seguite la filosofia del “completismo” ,The Almond & The Seahorse resta un laboratorio di idee utile per comprendere i suoi dischi passati e futuri.
VOTO: 6,5
Nicola Gervasini
Nessun commento:
Posta un commento