martedì 16 settembre 2008

RICHARD & LINDA THOMPSON - In Concert, November 1975

pubblicata su
BUSCADERO - Settembre 2007
VOTO: 9
I sostenitori di Richard e Linda Thompson attendevano da tempo questa registrazione live. Nel novembre del 1975 infatti, al termine di un tour de force di concerti a supporto dei 3 dischi pubblicati nel giro di due anni (I Want To See The Bright Lights Tonight, Hokey Pokey e Pour Down Like Silver), la Island aveva previsto la pubblicazione di un doppio dal vivo che tenesse caldi gli animi durante il loro preannunciato periodo di riposo e riflessione, che di fatto durò fino al 1978. Il progetto non andò in porto, anche perché l’etichetta preferì pubblicare nel 1976 uno strano album doppio (pensato esclusivamente per il mercato americano) intitolato Live (More Or Less), composto dal primo album del duo e da alcuni inediti, solo alcuni dei quali erano registrati dal vivo, e che in Inghilterra furono pubblicati con molte aggiunte sulla raccolta Guitar,Vocal dello stesso anno. Proprio su quest’ultimo album apparivano già le versioni qui presenti di Calvary Cross e It’ll Be Me, ma accorciate da un differente mixaggio. Inoltre, aggiungiamo, questi non sono gli stessi brani live pubblicati come bonus tracks nelle belle riedizioni dei cd in studio uscite nel 2004, ma il meglio di tre serate selezionato con cura dal compilatore David Stuff con un criterio che rispetta in pieno la set-list di un concerto tipo. E’ con grande gioia dunque che accogliamo finalmente la pubblicazione di questa straordinaria registrazione di uno dei momenti più creativi della vita del duo, un ménage che si chiuderà in bellezza nel 1982 con il capolavoro Shoot Out The Lights, ma un po’ meno felicemente nella vita privata. Ottima la registrazione, un po’ old-style la produzione che tende a non amalgamare bene i vari strumenti ma a renderli indipendenti, con il risultato che la fisarmonica di John Kirkpatrick diventa a volte protagonista a discapito della voce di Richard, ma il peccato è davvero veniale. Da notare anche che rispetto ai dischi in studio, dove i due si dividevano equamente il lavoro al microfono, dal vivo Richard si defila e si concentra più sullo strumento, lasciando più spazio alla consorte (anche se la sua interpretazione di Streets Of Paradise è da antologia). Detto che la band è completata dai fidi Dave Pegg e Dave Mattacks, il repertorio è ovviamente incentrato sui dischi della coppia, trascura completamente il primo disco di Richard (Henry The Human Fly del 1972) e solo Now Be Thankful appartiene all’ultimo periodo dei Fairport Convention (pubblicata come bonus di Full House), ma essendo in questa occasione cantata (divinamente) da Linda, acquisisce ulteriore interesse. A rendere imprescindibile il titolo per i collezionisti sono invece due brani che venivano spesso eseguiti in quella tournée e che erano inediti fino ad oggi: Morris Medley è il classico strumentale che unisce varie gighe tradizionali, materia in cui il maestro Richard eccelle da sempre, mentre la vera chicca è la cover di Why Don’t You Love Me, il brano di Hank Williams che permette ai due di sottolineare la stretta parentela tra il country americano e il brit-folk, cantato da una Linda in gran forma nel calarsi nei panni di una Loretta Lynn d’oltremanica. Il resto sono brani noti, ma offrono spesso l’occasione di sentire la chitarra di Richard a ruota libera, come accade nei 14 minuti di Calvary Cross, nei quasi 11 di The Night Comes In e nella superlativa versione di For Shame Of Doing Wrong. Da Pour Down Like Silver vengono anche le ottime versioni di Hard Luck Stories e Jet Plane In A Rocking Chair, mentre non si può fare a meno di notare l’assenza di Dimming Of The Day, oggi probabilmente il brano più noto di Richard Thompson in virtù delle tante versioni di altri artisti, ma che allora ancora non costituiva il punto centrale dei loro concerti. Finale infuocato con il rock and roll di It’ll Be Me, ennesimo omaggio alla musica americana, e con Together Again, un brano alla Fats Domino già riesumato tre anni fa come bonus delle riedizioni in cd e scritto appositamente per chiudere le esibizioni del tour. Pare che i due non siano stati molto entusiasti della scelta di far uscire questo live proprio mentre sono impegnati nella promozione dei rispettivi nuovi album (Sweet Warrior e Versatile Heart), anche se alla fine sul suo sito ufficiale Richard ha benedetto il tutto, anche perché sebbene sia importante rispettare le volontà di un artista, sarebbe stato davvero difficile per noi rinunciare a tanto ben di Dio. (Gervasini Nicola)

Nessun commento:

BILL RYDER-JONES

  Bill Ryder-Jones Lechyd Da (Domino 2024) File Under:   Welsh Sound I Coral sono da più di vent’anni   una di quelle band che tutti...