mercoledì 17 settembre 2008

RANDY NEWMAN - Harps and Angels


02/09/2008

Rootshighway


VOTO: 6



Finché gli Stati Uniti continueranno ad essere i maggiori produttori (e purtroppo anche esportatori) di "short people", si sentirà sempre la mancanza di un nuovo album di Randy Newman. Nessuno meglio di lui ha descritto le magagne degli USA anni '70, con la sua capacità di mettere alla berlina le più piccole e invisibili incrinature del mito yankee, ma da anni Randy ha perso il ritmo e ci racconta l'America con cadenza ormai decennale. Infatti la qui presente A Few Words In Defense Of Our Country venne venduta tramite iTunes già nel 2007, perchè altrimenti sarebbe arrivata troppo tardi, con Bush Jr.già beatamente pensionato. In verità il brano, un geniale elenco dei peggiori governanti della storia stilato per consolarsi di aver appena avuto un presidente così "corto", è buono per tutte le stagioni (come qualsiasi satira politica che si rispetti), per cui ben venga che Harps And Angels esca durante una campagna elettorale che di certo non sta promettendo candidati poi tanto più "lunghi" del loro predecessore. Il vero problema però è che lo stesso Harps And Angels appare "corto", non tanto per la plausibilissima breve durata, quanto in termini di idee e soluzioni musicali. La penna quando vuole è sempre felice, sia quando racconta di simboliche malattie (Harps And Angels), sia quando suggerisce di acquistare rigidi genitori coreani per risolvere i danni del permissivismo dell'ultima generazione di papà (Korean Parents), così come intatta appare la capacità di trovare semplici melodie cantabili (si sentano Losing You o Feels Like Home). Quello che per la prima volta sembra mancare è la voglia di andare oltre una ricetta ormai decisamente stanca, confezionata dal gusto dell'ormai bollito amico Lenny Waronker e di un imbolsito Mitchell Froom (che fine ha fatto l'invasivo produttore tutto percussioni e scariche elettriche di un tempo?). Newman gioca troppo spesso la carta delle grandi orchestrazioni, asso nella manica buono per le colonne sonore, ma che in questo caso vanno ad appesantire eccessivamente anche irresistibili gags come il ragtime di Laugh And Be Happy o la spassosa Piece Of A Pie, ironico auto-processo alla sua incapacità di lottare per il bene della propria patria al pari dei colleghi Jackson Browne, John Cougar (ancora una volta sbeffeggiato per le pubblicità della Toyota) e naturalmente Bono. Poi come al solito ci mette tanta New Orleans (Potholes) e molta routine da professionista (Easy Street e Only A Girl). Pare che in un concerto recente, interpretando la rassicurante You've Got a Friend On Me (tema di Toy Story), Newman si sia interrotto per dire "ovviamente sono tutte stronzate, ma cosa volete, è un cartoon…". Forse Harps And Angels voleva essere solo questo, una colonna sonora più seria di quell'orrendo cartoon che è la realtà odierna, ma stavolta qualcosa stride e musica e immagini non sembrano andare a braccetto come al solito. Sarà forse anche perchè i mostri di Monster&Co facevano ridere, i Bush invece fanno davvero paura.(Nicola Gervasini)

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